Ricoverato l’imprenditore Daniele Leali, amico di Alberto Genovese: all’origine del ricovero ci sarebbe una crisi di panico.
L’indagine legata alle accuse di stupro rivolte all’imprenditore Alberto Genovese, fondatore di alcune importanti piattaforme digitali, hanno creato un vero scandalo mediatico. A finire nel vortice della stampa però non c’è solo il 43enne, al momento accusato di stupro, spaccio, lesioni e sequestro di persona. Il PM Rosaria Stagnaro infatti ha voluto sentire numerosi collaboratori di Genovese.
Tra le numerose persone coinvolte a vario titolo nelle indagini c’è anche l’amico imprenditore Daniele Leali. L’uomo infatti si trovava alla festa dove è avvenuta la violenza, registrata in alcuni video in mano agli inquirenti. Ieri sera Barbara D’Urso ha invitato Leali nel suo salotto televisivo, dove secondo il suo avvocato lo avrebbe “attaccato con giudizi personali da verificare”.
Dopo gli attacchi subiti sui social da chi ha assistito alla trasmissione, che in numerosi casi sono sfociati in minacce di violenza, Leali avrebbe avuto gravi attacchi di panico. Le crisi erano talmente gravi da richiedere il ricovero a Bali, dove l’uomo si trova per affari. Le condizioni di salute dell’uomo non sono note.
A #Bali, ricoverato per “troppo stress e minacce” Daniele Leali: l’amico di Alberto Genovese poco prima era stato ospite di #Giletti a #nonelarena https://t.co/oAOkG0IVsk pic.twitter.com/JBOO8MbNeu
— Quotidiano Libero (@Libero_official) November 30, 2020
Caso Genovese, sentita nuovamente la 18enne vittima dello stupro
Le indagini sulle accuse di stupro mosse contro l’imprenditore Alberto Genovese continuano ad andare avanti, coordinate dalla PM Rosaria Stagnaro e dalla procuratrice Letizia Mannella. Le due donne alla guida delle indagini hanno voluto sentire nuovamente la 18enne vittima dello stupro avvenuto in casa dell’imprenditore, in un’interrogatorio durato oltre 3 ore.
Secondo gli avvocati della giovane infatti le prime ore dopo la sua fuga sarebbero state troppo convulse per permetterle di dare una spiegazione sufficientemente articolata. A distanza di giorni però la giovane ha cominciato a ricordare numerosi dettagli sulla sera della violenza, che ha riportato davanti ai magistrati del Tribunale di Milano.
Al momento Genovese si trova ancora in arresto, dopo aver provato a fuggire con un jet privato. Le prove principali contro di lui sono i video registrati dal sistema di videosorveglianza, che l’uomo ha provato a cancellare. I nastri contengono la registrazione di tutta la violenza, definita da chi ha visto i filmati come “davvero cruenta”.