Un video di una mamma che tiene in braccio il figlio defunto ha spopolato su Tik Tok fino al raggiungimento di 10 milioni di visualizzazioni. Poi la decisione
Una notizia sconvolgente è rimbalzata nelle ultime ore su riviste di cronaca nazionale. Una madre di famiglia ha sfruttato l’indicizzazione dei social per commemorare il figlio defunto, tenuto in braccio. La scelta fa parecchio discutere gli addetti, ma legalmente sembra concessa, alla luce dei regolamenti che prediligono la sezione pre-utilizzo del social più innovativo degli ultimi anni: Tik Tok. La piattaforma è assiduamente frequentata da giovani ragazzi e ragazze di tutte le età. Ma ad approfittare del sistema di algoritmi, senza filtri ideati alle spalle del programma, questa volta è stata una persona adulta. I realizzatori di Tik Tok hanno permesso che alcuni video, di natura contro le “leggi” della costituzione, nonostante dunque possano sembrare censurabili, sono ammessi e concessi. Almeno fino al punto in cui, nella loro “perfida” riluttanza non superino una determinata soglia, che va oltre il campo visivo autorizzato
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Ha fatto davvero scalpore il video pubblicato su Tik Tok da una madre che piange disperata, la scomparsa del figlio, mentre lo coccola tra le sue braccia. Non si sa, però cosa abbia spinto, la giovane donna a rendere pubblico un gesto simile.
Sta di fatto che al pari di altre clip con contenuti similari, siano di moda sulla nuova piattaforma social, il caso della giovane mamma non è stato considerato “isolato” dagli esperti del web. A spingere gli autori di Tik Tok in direzione dei provvedimenti di rimozione, dopo ripetute segnalazioni, è stata la redazione giornalistica di “ITV”.
Nel frattempo la madre continuava ripetutamente a piangere sul cadavere del figlio. Finchè prima dell’effettivo esonero, la videoclip in questione ha raggiunto la “bellezza” di 10 milioni di visualizzazioni.
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Molte di esse però corrispondono a scorrimenti di passaggio sulla home degli iscritti. Ma l’elemento che “grida” all’intolleranza più totale permane, dal momento in cui nessuno tra i promotori della piattaforma social ha considerato basilare l’espulsione del video