Il Covid non dà tregua all’Italia anche se la curva del contagio sta rallentando. Il ministro Paola De Micheli lancia una proposta clamorosa per la scuola
La curva del contagio da Covid sta lentamente calando in Italia, anche se sono ancora tantissimi i decessi nel nostro Paese, ai livelli dello scorso marzo. Eppure c’è grande ottimismo, consapevoli come queste siano le ultime settimane di “resistenza”, in vista dell’arrivo del vaccino sempre più prossimo ormai.
In Italia, però, si studiano già le mosse per affrontare le prossime settimane, con la scuola che diventa un vero e proprio nodo cruciale. Riaprirle o continuare con la didattica a distanza? Un argomento che spacca l’esecutivo, con il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ferma nella sua volontà di ritornare con la didattica in presenza.
La titolare del dicastero dei Trasporti Paola De Micheli, in un’intervista a La Repubblica, ha espresso il suo pensiero. “Il 9 dicembre vedremo a che punto sono i contagi” ha spiegato, aprendo anche ad una clamorosa ipotesi, scuole aperte anche il sabato e la domenica.
“Siamo in emergenza, cada ogni tabù” ha svelato frenando però sulla possibilità, anche perché “sono decisioni da prendere con tutto il governo” le sue parole.
La De Micheli ha poi affrontato un tema che la interessa più direttamente, i trasporti ed il distanziamento su di essi. Ecco perché ha chiesto che gli ingressi nelle scuole – così come le uscite – siano scaglionati su più fasce orarie, proprio per evitare l’ammassarsi degli studenti in un solo orario, compreso tra le 7,20 e le 7,25.
La De Micheli ha sostenuto come questa sia l’unica strada percorribile, anche perché le città metropolitane non possono sostenere un incremento fino a 500 volte maggiore degli autobus, cifra necessaria considerata la capienza massima del 50% fino alla prossima estate.
Ed il ministro ha anche rivendicato il lavoro del suo dicastero e delle Regioni, capaci di mettere su strada ben diecimila bus in più dopo finanziamento dell’esecutivo, per la maggior parte ti tipo turistico, di quelli a noleggio lunghi sette e nove metri (da 25 o 50 posti a sedere insomma, ndr).
“I trasporti la ragione principale della crescita dei contagi? Nessuno studio mi è stato portato a dimostrare questa tesi” ha poi concluso.