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Vaccino Covid, dubbi sull’efficacia: due errori preoccupano

Published by
Federico Pontillo

Dubbi sull’efficacia del vaccino contro il Covid prodotto da Astra Zeneca: due possibili errori ora preoccupano gli scienziati. 

Dubbi sul vaccino Covid di Oxford e Astra Zeneca (Getty Images)

La ricerca per produrre un vaccino che aiuti a contrastare la pandemia di Covid-19 nel mondo va avanti senza sosta. Al momento sono quattro i farmaci che potrebbero entrare in circolazione già nelle prossime settimane. Due sono di produzione statunitense – quello di Pfizer e quello di Moderna -, uno russo sviluppato da Gamaleia e uno europeo sviluppato da Astra Zeneca in collaborazione con l’università di Oxford.

Proprio quest’ultimo vaccino però ha recentemente sollevato dubbi sulla sua efficacia. La casa farmaceutica produttrice infatti ha ammesso che ci sono stati due errori nella produzione e nel trial clinico, che potrebbero aver pregiudicato i risultati.

Il primo errore è legato alla concentrazione di farmaco nella fiala, che in alcuni casi era del 50% rispetto alla dose prevista. Per questo motivo alcuni partecipanti al trial hanno ricevuto solo metà della dose consigliata. Il secondo errore invece è legato alla composizione del campione di volontari per la sperimentazione, che non comprendeva persone sopra i 55 anni. La produzione di anticorpi quindi potrebbe essere differente in base all’età: questo potrebbe richiedere una nuova sperimentazione con un secondo campione.

A che punto è il vaccino contro il Covid

Dubbi sul vaccino Covid di Oxford e Astra Zeneca (Getty Images)

Nonostante gli errori nella sperimentazione del vaccino anti Covid-19 di Astra Zeneca, la ricerca di un farmaco veramente efficace prosegue a grande velocità. Basti pensare che, se normalmente per introdurre un vaccino in commercio ci vogliono dieci anni, in meno di un anno la ricerca ne ha trovati ben quattro. Per questo motivo alcuni paesi hanno annunciato di essere pronti a lanciare la campagna vaccinale entro la fine dell’anno.

È questo il caso degli Stati Uniti, dove l’FDA vorrebbe partire con la prima ondata di vaccinazioni entro la metà di dicembre. Anche la Russia sembra intenzionata a partire già nelle prossime settimane con la distribuzione del farmaco ai propri cittadini. Sia i due sieri immunizzanti americani che quello russo hanno un’efficacia dimostrata superiore al 90%.

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Federico Pontillo