La morte di Diego Armando Maradona arriva il 25 novembre, lo stesso giorno in cui morirono grandi come Fidel Castro e George Best.
Diego Armando Maradona è stato un simbolo sociale e culturale, oltre che sportivo, che difficilmente potrà essere sostituito. Ha raccontato la rivalsa della Campania nei difficili anni dopo il terremoto dell’Irpinia, regalando al Napoli i suoi due scudetti nel 1987 e nel 1990. Per questo motivo la sua morte improvvisa a soli 60 anni, dovuta ad un malore nella propria casa in Argentina, ha sconvolto il mondo intero.
Anche il giorno sembra quasi scelto a tavolino: il 25 novembre infatti sono morte altre grandissime personalità della storia. Tra queste la più famosa probabilmente è Fidel Castro, rivoluzionario cubano amico di Ernesto Che Guevara, che ha guidato l’isola caraibica per quasi 50 anni. La sua figura è tutt’ora al centro di un dibattito storiografico molto aperto, accentuato dalla sua morte nel 2016 a 90 anni.
Per ritornare in ambito sportivo, il 25 novembre di 15 anni fa moriva l’attaccante nordirlandese George Best, chiamato “il quinto Beatle” per la sua capigliatura. Vincitore di una Coppa dei Campioni e del Pallone d’Oro nel 1968, Best è considerato uno dei più grandi dribblatori della storia. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2005 a seguito di un’infezione epatica, la città di Belfast gli ha dedicato l’aeroporto.
Il 25 novembre sembra una data destinata alla morte dei grandi. Diego Armando Maradona, Fidel Castro e George Best sono solo alcuni degli esempi di grandi personalità che hanno lasciato questo mondo nella stessa giornata. Anche Elsa Morante, famosa scrittrice italiana vincitrice del Premio Strega, entra in questa lista: il suo romanzo “La Storia” è nella lista dei 100 migliori libri di tutti i tempi.
Per chiudere questa piccola lista vale la pena di ricordare U Thant, politico birmano e primo Segretario delle Nazioni Unite a non provenire da un paese europeo. Durante il suo mandato all’ONU ha più volte preso posizione su crisi internazionali come quella di Cuba del 1962 o la guerra del Vietnam. Morì a New York nel 1974 a causa di un cancro ai polmoni, tre anni dopo la fine del suo incarico.