In Italia è atteso per la seconda metà/fine gennaio ma già qualcuno inizia a dubitare che il vaccino anti Covid possa arrivare così a stretto giro. Dagli Usa Ilaria Capua avverte: “Il rischio rimane”.
La corsa alla distruzione del vaccino anti Covid è appena iniziata, con l’Italia che attende le prime dosi per la seconda metà di gennaio. Gli esponenti della maggioranza si sono detti fiduciosi che la tranche iniziale della cura, quella riservata a operatori sanitari e anziani, possa arrivare entro le primissime settimane del nuovo anno, nonostante negli ultimi giorni più di qualcuno si sia detto titubante riguardo questa eventualità.
Ieri sera il professor Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, ha rivelato come difficilmente le dosi iniziali possano arrivare già entro febbraio, lasciando più di qualche ombra sulle tempistiche dell’effettivo arrivo del vaccino in Italia.
Ha parlato del vaccino anche Ilaria Capua che, dagli Usa, ha avvisato di un “rischio” che la cura porta con sé.
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Vaccino Covid: “Gli altri si possono ammalare”
La finalizzazione del vaccino contribuirà senza dubbio a dare una decisiva svolta nella lotta al Covid, fermo restando che anche con la cura il rischio contagio rimarrà. Chi si presterà alla somministrazione infatti da una parte riduce notevolmente la possibilità di ammalarsi, ma al contempo non si assicura l’immunità dall’infezione.
Anche chi è vaccinato, in parole povere, può contrarre il virus (pur senza ammalarsi) e rischia di veicolarlo contagiando chi invece non si è sottoposto alla cura. A rivelarlo è Ilaria Capua in un’intervista a Dimartedì (su La7). La direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’università della Florida afferma con sicurezza: “Il vaccino non è la panacea, è uno degli strumenti che ci accompagneranno al di là della pandemia“.
Chiosa finale sull’eventuale obbligatorietà. La Capua sostiene che, nel tempo, anche i più scettici di fronte alla reale efficacia della cura si convinceranno a sottoporsi al vaccino.