Il premier italiano Giuseppe Conte, durante l’intervista a Otto e Mezzo su La7, ha spiegato i vari ritardi che si stanno avendo per quanto riguarda il Recovery Fund.
Torna a tenere banco la questione economica europea in vista del Recovery Fund. Dei soldi in arrivo dall’Europa verso tutti quegli Stati membri che si sono trovati in difficoltà durante la pandemia da coronavirus. Il premier italiano, Giuseppe Conte, è intervenuto, per spiegare tempi ed eventuali ritardi, in un’intervista condotta da Lilli Gruber nel programma Otto e Mezzo in onda su La7.
Un’intervista intensa dove si sono andati a toccare parecchi punti, tra cui anche il Recovery Fund. Conte ha detto che ci saranno eventuali ritardi per “colpa” di Ungheria e Polonia. Questi due Paesi hanno messo un veto politico proprio in dirittura d’arrivo. Niente di sorprendente se si considera che queste due nazioni sono a trazione sovranista. Nonostante questo, il Presidente del Consiglio ha escluso ogni probabilità che l’accordo su questo meccanismo economico possa saltare.
Nelle ultime settimane, da voci interni all’Unione Europa, si era appreso il concetto che ogni Stato membro potesse procedere per buttare giù un piano da presentare per acquisire il Recovery Fund. Conte, però, durante l’intervista sottolinea un ritardo che spiega in parole semplici dopo la giusta insistenza della giornalista a dare delle spiegazioni: “Mia siamo in ritardo?”
A questa domanda il premier risponde che non si tratta dello stesso ritardo messo in campo da Ungheria e Polonia, ma di tempistiche: “Non abbiamo ancora sottoscritto l’accordo del Recovery Fund, c’è il veto. È vero che qualcuno si aspettava la manovra per fine anno, ma non ci sarà. Noi ci faremo trovare pronti durante tutto il mese di febbraio del prossimo anno”.
Conte, poi, conclude sottolineando l’importanza della comunicazione: “Siamo in costante dialogo con la Commissione europea. Un’interlocuzione continua. Ripeto: pensiamo di portare a casa il risultato già da febbraio 2021”.