Il nuovo Dpcm è già allo studio: Regioni pronte a cambiare colore a stretto giro di posta. Tutte le novità su cui lavora il governo
L’indice Rt è quello monitorato dal governo per quanto riguarda le restrizioni con un nuovo Dpcm che è già in programma in vista soprattutto del Natale. L’obiettivo, in quel frangente, è alleggerire la situazione e riaprire parzialmente il Paese pur senza commettere gli stessi errori dell’estate scorsa.
Nel frattempo un week end decisamente tranquillo è trascorso, con nessun cambio di colore da parte delle Regioni, ormai quasi tutte tra l’arancione ed il rosso. I bollettini giornalieri di Iss e ministero della Salute, però, saranno monitorati ora con estrema attenzione, anche perché dalla prossima settimana qualche cambiamento potrebbe esserci.
Il prossimo 3 dicembre, infatti, scade il Dpcm attualmente in vigore, e l’Esecutivo è pronto a portare l’Italia in zona gialla, almeno fino a tutte le feste natalizie, pur con qualche restrizioni. Il tutto, ovviamente, dipenderà dalla curva del contagio, appiattitasi nelle ultime settimane.
Il ministro Speranza, nel frattempo, ha prorogato la zona rossa in Piemonte e Lombardia ma anche Valle d’Aosta e Calabria, le prime Regioni messe in “zona rossa” con il primo Dpcm. Una decisione che non ha trovato favorevoli i governatori Cirio e Fontana che, alla luce dei miglioramenti nelle zone, chiedevano un alleggerimento della situazione.
Speranza ha annotato il miglioramento nelle suddette aree ma si è preso una settimana ulteriore per veder stabilizzare i dati prima di poter procedere con restrizioni minori. Da qui la decisione di lasciare tutto com’è, considerato come l’obiettivo sia quello di scendere sotto sotto all’1 come indice Rt.
I dati sono positivi, quindi, ma non c’è da esultare, almeno non ancora. La situazione è delicata, anche se il lockdown parziale ed a livello regionale ha evidenziato sta fin qui funzionando, con la scelta del governo che si sta rivelando giusta ed azzeccata.
Sarà, ovviamente, l’andamento della pandemia ed i dati dell’Iss a dare ulteriori risvolti alla situazione nel nostro Paese. Il tutto, ovviamente, in attesa del vaccino, con le prime dosi attese per fine gennaio.