Matteo Renzi si racconta a tutto tondo. L’ex presidente del consiglio fa autocritica e svela un suo grande rimpianto
E’ il leader di Italia Viva Matteo Renzi, il partito da lui fondato dopo la scissione con il PD. Al momento è al 3% di consensi e stenta a decollare. Sicuramente si aspettava di più il fiorentino, che al suo fianco ha voluto i “fedelissimi” Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato.
Un partito che punta, nelle intenzioni dell’ex Premier, essere una valida alternativa alla sinistra più classifica, quella del Pd; una corrente decisamente democratica che possa strizzare l’occhio anche alla destra moderata, a Forza Italia per intenderci.
E non è certo un caso come Renzi, al momento nella maggioranza di governo con il suo partito, stia spingendo per un rimpasto che possa coinvolgere proprio il partito di Silvio Berlusconi. Il leader di Italia Viva, dopo l’apertura al dialogo del Cavaliere, pressa fortemente i suoi alleati.
Da qui è facilmente intuibile il piano di Renzi. Un governo di coalizione che possa inglobare il suo Italia Viva e Forza Italia ed Azione dell’amico Calenda, la cui candidatura a sindaco di Roma è stata appoggiata in toto. Un’idea, però, al momento poco fattibile; i tre partiti, infatti, insieme non raggiungono il 15%. Ci sarà, quindi, da lavorare alacremente.
Renzi, dalla carica di premier al referendum ed i rimpianti
L’ex Premier, intanto, si è confessato ai microfoni di “Sette“, l’inserto speciale del Corriere della Sera. Il fiorentino ha rivelato le sue sensazioni al ritorno a Palazzo Chigi, la “sua casa” durante gli anni di governo. Nessuna sensazione, nessuna emozione, come ha lui stesso spiegato.
Si è ritenuto un “uomo fortunato“, in grado di diventare “premier a soli 39 anni“. “Le riforme realizzate da me hanno prodotto cambiamenti nei diritti civili, nell’economia, nella società e nel lavoro” ha rivendicato l’ex Presidente del Consiglio, “riforme forse apprezzate maggiormente ora rispetto al passato”.
Renzi ha però anche un grande rammarico, la riforma della Costituzione; una modifica per cui ha lottato tanto e che ora sembra quasi rimpianta, soprattutto visto l’impasse tra governo e Regioni in questa situazione di pandemia. La sconfitta al referendum portò alle sue dimissioni, per un grande rimpianto.
“Dopo la sconfitta al referendum ho sbagliato a non togliermi di mezzo per sempre“. Nella lunga intervista ha raccontato come volesse abbandonare la politica per sempre, pronto ad un nuovo lavoro negli Stati Uniti. Lo convinse il partito e gli stessi suoi sostenitori a cambiare idea.
Renzi, poi, ha spiegato come nemmeno Angela Merkel riuscì a convincerlo nel non dimettersi, svelando come – pur di far vincere il Sì al referendum – avesse pensato all’addio prim’ancora di andare al voto. Il fiorentino, però, rivendica anche con orgoglio l’elezione di Mattarella come Presidente della Repubblica, caldeggiata fortemente.