Anche Sting, ex frontman dei Police, finisce nel mirino delle accuse di molestie contro ragazze minorenni: il cantante ha già reso pubbliche le sue difese.
Da quando nel 2017 lo scandalo Harvey Weinstein ha scoperchiato il vaso di Pandora delle molestie negli ambienti dello spettacolo, sempre più artisti sono finiti sotto accusa. Moltissimi personaggi di Hollywood, come ad esempio Woody Allen, hanno ricevuto accuse da colleghe per atteggiamenti sbagliati o vere e proprie molestie. Adesso anche il cantante britannico Sting finisce nel mirino delle accuse, che arrivano da una donna che all’epoca aveva solo 15 anni.
Secondo il racconto della donna, infatti, i due si sarebbero incontrati nel maggio del 1979 a Scottsdale. L’avvocato difensore dell’ex frontman dei Police, John Rosenberg, ha smentito a nome del suo assistito tutte le accuse. Il cantante britannico infatti ha negato categoricamente di aver mai conosciuto la donna che lo sta accusando di molestie. L’avvocato Rosenberg ha fatto sapere che sono pronti ad uno scontro in tribunale, dove il cantante sosterrà fino alla fine la sua innocenza.
Sting accusato di aver violentato una quindicenne. «Accadde nel ’79 a un concerto in Arizona» https://t.co/3287kNZpxw
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) November 20, 2020
Sting, le accuse di molestie: “Mi toccò senza permesso”
Le vicende che hanno portato alle accuse di molestie sessuali mosse in questi giorni verso Sting hanno avuto luogo nel 1979. La vittima, che al tempo aveva 15 anni, ha incontrato Sting ad un meet&greet dei Police a Scottsdale, dove la band avrebbe tenuto un concerto. In quell’occasione il cantante britannico, che aveva 27 anni, avrebbe parlato brevemente con la ragazza e le avrebbe chiesto di sedersi sulle sue ginocchia durante la performance della band.
In seguito il cantante avrebbe invitato la giovane ad una festa a casa sua a Phoenix, in Arizona, dove si sarebbe consumata la molestia più grave. Secondo l’accusa infatti Sting avrebbe baciato la 15enne, toccandole più volte il seno e i genitali senza aver avuto un consenso esplicito. Adesso spetta ad un giudice federale dell’Arizona accertare la verità, con entrambe le parti che lotteranno fino alla fine per difendersi.