Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si scaglia contro il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: volano parole da querela.
La gestione dell’emergenza sanitaria in Campania, una delle regioni più colpite dalla seconda ondata di coronavirus, ha scatenato numerose polemiche. Da settimane infatti il presidente della regione Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si scontrano per decidere una linea comune per arginare i contagi. Nessuno scontro diretto, quanto più una “guerra fredda” fatta di dichiarazioni e ordinanze in contrasto tra loro.
Il presidente campano, rieletto due mesi fa con una maggioranza schiacciante, ha parlato di questi attriti durante una sua diretta Facebook. L’ha fatto usando il suo stile decisamente fuori dagli schemi, usando parole molto pesanti che potrebbero costargli una querela. De Luca ha infatti definito il sindaco di Napoli un “imbecille che litiga da solo”, accusandolo di fare sciacallaggio per nascondere il suo immobilismo sin dall’inizio dell’epidemia. Sebbene la legge non consideri la parola “imbecille” automaticamente come diffamazione, visto che non ha fatto nessun nome, potrebbe esserci comunque spazio per una denuncia.
De Luca ha quindi voluto smentire che la Regione sia dilaniata dai conflitti, sostenendo che De Magistris stia litigando da solo. L’amministrazione regionale, secondo il presidente, è concentrata sulla gestione dell’epidemia. Ha chiuso il suo intervento chiedendo rispetto per il lavoro svolto dalla Regione negli scorsi mesi, invitando nuovamente tutti a collaborare.
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, durante il suo intervento in diretta Facebook, ha anche risposto a chi lo accusa di non voler collaborare con il governo. Secondo l’uomo la Regione è sempre stata molto collaborativa, ma ha preteso rispetto da tutti. Ha poi accusato tre ministri – Luigi Di Maio (Esteri), Alfonso Bonafede (Giustizia) e Vincenzo Spadafora (Sport e Politiche giovanili) – di aver fatto sciacallaggio sulla situazione campana.
Per questo motivo De Luca ha contattato direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendogli di intervenire con i suoi ministri per una maggiore correttezza. Ad oggi, ha concluso De Luca, non è stato fatto niente in tal senso. Inoltre ha definito la zona rossa imposta da Palazzo Chigi come una zona “rosé“, fatta senza nessun criterio solo per dare l’impressione che qualcosa si muovesse.