Tra i settori che sono stati colpiti dall’emergenza Covid c’è sicuramente quello legato al turismo di montagna e, nello specifico, agli sport invernali. Come si può sciare in tempo di Covid? L’idea del Governo.
La stagione sciistica di questo 2020 verrà ricordata, probabilmente, come una delle più brevi degli ultimi anni. Gli impianti sono stati forzatamente chiusi all’inizio di marzo, quando ancora molta gente era ancora in montagna e molti altri si sarebbero concessi la settimana bianca da lì a poco tempo. A ottobre un manciata di giorni di impianti riaperti, prima del Nuovo Dpcm che ha chiuso di nuovo seggiovie, funivie e comprensori. Fatto sta che la stagione sciistica di quest’anno è stata fortemente compromessa, con tutta l’economia del settore decisamente debilitata dall’emergenza Covid.
Sul tavolo del Governo ci sono però anche alcune misure che, se confermate e approvate, sono rivolte a risanare per quanto possibile l’intero settore degli sport invernali e, di conseguenza, anche del turismo montano. Ma a cosa sta pensando la maggioranza affinché le piste da sci possano riaprire?
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Le regole di base anti contagio verrebbero “trasferite” anche sulle piste da sci. Mascherina sotto allo scaldacollo, pronta a essere indossata in caso di assembramenti, presenze contingentate su cabinovie e funivie (con posti limitati al 50%) così come già avviene sui mezzi pubblici nelle città italiane. Inoltre ci sarebbe anche una limitazione degli skypass giornalieri disponibili, per evitare che le piste diventino troppo affollate. Verrà poi reso obbligatorio l’acquisto dei tagliandi su internet, per non creare code alle biglietterie.
Norme che sono al vaglio del Governo che, sulla questione, potrebbe esprimersi già lunedì prossimo. Sarebbe una boccata d’ossigeno per regioni come Veneto, Friuli e Trentino, sempre se queste non dovessero subire altre limitazioni.
Rimane ancora incerta l’eventuale data dell’apertura della stagione sciistica, nonostante vari comprensori abbiano già iniziato a spargere la neve artificiale.