Beppe Fiorello, chi è sua moglie? Quello che fa è pazzesco

Beppe Fiorello è reduce dal successo con “Gli orologi del Diavolo”. Ma che ruolo ha la moglie? Il lavoro incredibile della bella Eleonora

E’ uno degli attori drammatici più bravi ed apprezzati in Italia Beppe Fiorello, diventato quasi più famoso del fratello Rosario, pure iconico e show man. L’attore l’abbiamo visto recentemente in tv con “Gli orologi del Diavolo“, una serie Tv incentrata sulla vita di Franciosi, il primo infiltrato civile.

Un successone vero e proprio quello di Fiorello e della fiction, che pure ha provocato non poche polemiche, relative proprio alla vita dell’uomo e di come sia stato descritto dalla fiction Rai. Un profilo non veritiero, almeno stando alle parole dell’ex moglie di franciosi, che pure si è scagliata contro la serie tv.

Beppe Fiorello, però, si è goduto l’ennesimo successo, avulso dalle polemiche; ed i riflettori si sono accessi nuovamente sull’attore e sulla sua vita privata di cui non si conosce molto. Il siciliano, infatti, è molto riservato e sono davvero poche le notizie che si hanno a disposizione.

Beppe Fiorello, alla scoperta della moglie Eleonora

Ha una moglie, Eleonora Pratelli, con cui è sposato da ben 20 anni. Un legame duraturo, cosa ormai diventata rara al giorno d’oggi; due i figli, Anita e Nicola, nati dall’unione e dall’amore della coppia. Già, ma di cosa si occupa la dolce metà dell’attore?

Non è, infatti, una donna dello spettacolo, almeno non nel senso stretto dell’apparizione in tv o grande schermo. E’ infatti CEO di una nota agenzia di lavoro specializzata in celebrities endorsement, la Suite 19. Ha iniziato a lavorare in questo mondo oltre 20 anni fa, nel 1997.

Avvio impegnata nel curare i volti dei vip lavorando dipendente, fin quando non è riuscita ad aprire un’agenzia tutta sua, che cura in ogni aspetto e dettaglio. Ed ha riscosso un vero e proprio successo, ottenendo grandi riscontri in questo settore.

Non è dato sapere, però, se la sua agenzia cura anche gli interessi del marito Beppe e del cognato Rosario, sicuramente due pezzi da “Novanta”.  In genere non si mischia l’amore con il lavoro, ma chissà, forse questa è una delle eccezioni.