Ci siamo appena lasciati alle spalle le elezioni presidenziali Usa. Con loro anche le numerose polemiche sulla metodologia di voto, soprattutto quella postale. In Italia si cambia qualcosa?
Voto elettronico in Italia? – Negli Stati Uniti Donald Trump continua ad affermare come l’elezione presidenziale l’abbia persa solamente a causa di brogli e frodi. Tra le varie accuse del trycoon quella che ha colpito il voto postale, tra gli aghi della bilancia che hanno sancito la sua sconfitta contro Joe Biden. Nemmeno nella più grande, e tra le più antiche, democrazia del mondo c’è uniformità di giudizio nel metodo in cui si effettua il voto; in Italia a breve potremmo essere al centro di nuovi dibattiti e discussioni per quanto riguarda un possibile nuovo modo di esprimere preferenze elettorali.
Sembra infatti che nel nostro Paese possa essere adottato il voto elettronico. L’indiscrezione nasce dalla scoperta, da parte di un’organizzazione che si occupa di diritti digitali, di un documento che parla non solo del voto elettronico, ma anche di una commissione creata ad hoc sullo stesso e che possa stilare le linee guida per la sua sperimentazione.
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Voto elettronico: un flop in mezza Europa
Ci sarà quindi il voto elettronico nel futuro della democrazia italiana? Stando al documento emerso dall’inchiesta pare che il comitato sia composto da 13 persone, coordinate dal Direttore centrale dei servizi elettorali, Caterina Amato. Tra i membri anche un ingegnere informatico, Paolo De Carlo, che è stato coinvolto nella definizione delle regole tecniche per il voto elettronico utilizzato in Lombardia per l’ultimo referendum consultivo. Un “esperimento” che, numeri e spese alla mano, è stato definito un vero e proprio flop.
Per ragioni di cyber sicurezza il voto elettronico è stato abbandonato, nel corso degli ultimi anni, da paesi europei che lo avevano adottato per le proprie elezioni. Tra di loro anche Germania (che lo ha bandito nel 2009) e Svizzera (progetto abbandonato nel 2019), dopo aver anche appurato come il voto elettronico non aumenti la partecipazione elettorale. Anche l’Olanda ha rinunciato alla modalità elettronica nel lontano 2006, affermando poi più recentemente come il voto debba rimanere cartaceo.
Casi e esempi che evidentemente non interessano all’Italia che, in futuro, potrebbe permettere questa nuova modalità.