Uscire di casa per fare la spesa è sempre stato sinonimo di necessità: ora, alcuni sindaci in zona rossa acconsentano lo spostamento tra un comune e l’altro. Restano, però, da vedere alcune situazioni.
Si è parlato molto, in questi giorni, di cosa si può fare se si vive in comuni o in città inserite in zone gialle, arancioni o rosse. Se per i primi due colori tutto è molto chiaro, per il rosso, qualcosa da capire o da reinterpretare ancora c’è, come il concetto di uscire di casa per andare a fare la spesa in un comune diverso perché avene un grande discount al suo interno.
Uno dei problemi chiave, delle zone rosse, è proprio questo: lo spostamento fra comuni per necessità alimentare. Durante la prima ondata nessuno poteva lasciare il proprio comune e quindi cambiare anche le sue abitudini in relazione al posto dove poter comperare beni alimentari. Durante questa seconda ondata, invece, qualche sindaco ha storto il naso e ha cercato di modificare, per quanto poco sia possibile, la norma in vigore.
Si può lasciare la zona rossa, ma solo per un attimo. O meglio: per il tempo necessario nel recarsi al discount di un altro comune e comperare beni alimentari a un prezzo più accessibile a tante famiglie. Sembra, a tutti gli effetti, che il Governo si sia dimenticato che molte famiglie, soprattutto fuori le grandi città, comperavano prodotti in grandi discount di comuni limitrofi a quello di residenza o domicilio.
La norma verrà modificata soprattutto in Toscana, ove tutto è partito. Alcuni sindaci della Versilia, la parte della Toscana nord-occidentale, metteranno nero su bianco la modifica che acconsentirà ai cittadini di autocertificarsi, nel caso vogliano lasciare il proprio comune per recarsi al discount dell’altro limitrofo e fare la spesa a prezzi più abbordabili. Rimane da capire se questa deroga può valere per tutte le famiglie o solo per quelle in gravi difficoltà economiche.