Una giovane insegnante muore per un motivo sconvolgente. I genitori della ragazza continuano la loro personale battaglia per sensibilizzare sul tema. Ecco tutti i dettagli
Nel 2015, la morte di Fallan Kurek alla giovanissima età di 21 anni ha sconvolto la comunità. Il motivo ancora oggi è oggetto di grande dibattito tra la popolazione e desta preoccupazione e incertezza in tantissime donne: si tratta dell’utilizzo della pillola anticoncezionale. La giovanissima insegnante avrebbe dovuto seguire la terapia per ben tre mesi. Dopo l’impiego per alcune settimane, però, ha iniziato a lamentare sintomi ben identificabili e li ha riferiti al suo medico.
I continui dolori al petto, però, non hanno allarmato il sanitario circa possibili effetti collaterali, il quale ha somministrato solo degli antidolorifici. In realtà, si trattava, invece, di un grosso coagulo di sangue nei polmoni. La ragazza ha continuato a provare dolore anche nei giorni successivi, fino a quando non è morta, non riuscendo più respirare, proprio davanti i genitori. E loro, a distanza di anni, come riporta il tabloid Sun, proseguono la loro battaglia personale per sensibilizzare sul tema dell’utilizzo dei farmaci e i loro rischi nascosti. Chiedono inoltre che venga fatta una revisione sulla pillola anticoncezionale e sui suoi rischi.
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La pillola è usata da moltissime danni ed è efficace nel 99% dei casi. E’ bene ricordare, però, che come tutti i farmaci presenta degli effetti collaterali ben precisi. Da sottolineare, ad esempio, le perdite vaginali e episodi di spotting intermestruale. In primis, però, come avvenuto nel caso di Fallan Kurek, l’effetto avverso a cui bisogna dare più attenzione è l’aumento del rischio di fenomeni di tromboembolismo venoso, che può portare anche a infarto o ictus. Ad oggi, comunque si tratta di situazioni avverse in diminuzione, grazie all’utilizzo di una nuova composizione del farmaco. Pillole a basso contenuto di etinilestradiolo hanno permesso di ridurre i casi e limitarli solo a soggetti particolarmente predisposti.
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