Covid, la proposta del Governo che colpisce lo smart working

Di sicuro da questa pandemia anche il mondo del lavoro ne uscirà in modo totalmente diverso. In tempo di Covid smart working è un termine al quale abbiamo fatto l’abitudine. Chi lavora da casa potrebbe essere “colpito” da una tassa del Governo

Smart working
Smart working (Getty Images)

Covid e smart working – Se ne sta parlando in Germania dove il Governo sta pensando di tassare chiunque stia lavorando da casa. Dall’inizio della pandemia il mondo del lavoro ha subìto un grande mutamento: in milioni dagli uffici si sono “trasferiti” nelle proprie abitazioni e, anche quando l’emergenza sanitaria sarà terminata, si presume che molte aziende continueranno ad adottare questa strategia.

Una soluzione conveniente per tutti: per le aziende stesse che in questo modo riescono a risparmiare su spese come affitti o utenze, per i lavoratori stessi che possono comodamente operare da casa. In Germania si sta pensando però di tassare gli smart workers, in modo da poter supportare chi in questo periodo il lavoro l’ha perso.

Covid, Germania: smart working tassato al 5%

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La cancelliera tedesca Angela Merkel (Getty Images)

Una sorta di tassa di “solidarietà” quella alla quale sta pensando il Governo tedesco. La proposta è stata avanzata dalla principale banca del paese, la Deutsche Bank, e è indirizzata a sostenere tutti coloro che negli ultimi mesi hanno perso il proprio lavoro. L’obiettivo sarebbe quello di istituire un fondo dal quale attingere per aiutare tutte le persone in difficoltà che a causa dell’emergenza Covid, per chiusure forzate o programmate delle aziende, non possono più lavorare.

L’idea parte dal presupposto che chiunque abbia iniziato a lavorare da casa sia riuscito a risparmiare somme di denaro che altrimenti sarebbero state destinate a trasporti o ai pasti: la tassazione del 5% quindi verrebbe imposta a chiunque svolga la sua mansione da casa ed è indirizzata alla creazione di un fondo solidale a sostegno di chi un lavoro non ce l’ha più.

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(Pixabay)

Una proposta che nel Paese ha già incontrato varie resistenze ma che, secondo le prime stime, in Germania in un anno potrebbe fruttare circa 20 miliardi di euro.

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