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Covid, ordinanza firmata: in città scuole chiuse

Published by
Giancarlo Spinazzola

L’ondata di Covid non accenna a placarsi, i contagi aumentano a vista d’occhio ed anche le restrizioni: arriva la chiusura delle scuole

scuola (dal web)

Il Covid non regala respiro, nemmeno pause, con i contagi che aumentano di giorno e in giorno, così come la curva esponenziale. Nuovi positivi ma anche nuovi decessi che costringono il governo ed i governatori locali a nuove misure, sempre più restrittive.

Piovono Dpcm ed ordinanze, con il chiaro obiettivo di mettere un freno a questa seconda ondata che sta mettendo in grave difficoltà tutti gli ospedali del Paese; i nosocomi sono nuovamente vicini al collasso come accaduto nello scorso marzo.

L’esecutivo ha già diviso l’Italia in tre colori, in tre fasce a seconda dell’incidenza del virus ma spesso questi provvedimenti non sono certo sufficienti; sono quindi corroborati da nuove iniziative a livello regionale e locale, con governatori e sindaci in prima linea.

A Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, è quindi corso ai ripari per frenare la curva epidemiologica in grande ascesa. Una nuova ordinanza, da lunedì, impone la serrata delle scuole dell’obbligo in tutto il territorio cittadino.

Covid, la scelta di Orlando

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo (Getty Images)

Nell’ordinanza firmata dal primo cittadino, si legge come la decisione sia arrivata “a malincuore” ma quasi obbligatoria considerato “l’aumento considerevole dei contagi nell’area metropolitana e nella città di Palermo oltre che in tutta la Regione“.

E dunque da lunedì via alla didattica a distanza; il tutto con buona pace del ministro Azzolina che ha battagliato – quasi a farne una questione personale – per tenere le scuole aperte, sempre e comunque. Il primo a chiudere le scuole fu Vincenzo De Luca in Campania, oltre un mese fa.

Scuola chiusa Covid (Getty Images)

Seguito, poi, a ruota da Emiliano in Puglia. La normativa nazionale, invece, prevede la didattica a distanza solo per le scuole secondarie superiori, una sorta di giusto compromesso individuato dall’esecutivo per non pregiudicare la presenza in classe, ritenuta fondamentale soprattutto per i più piccoli.

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Giancarlo Spinazzola