Omicidio Cerciello Rega, la rivelazione: perché fu bendato l’assassino

Sono passati quasi 16 mesi dall’uccisione avvenuta a Roma del vice brigadiere Cerciello. Oggi in tribunale ha parlato il carabiniere che bendò il killer.

Cerciello processo tribunale
Fabio Manganaro – collega della vittima

Omicidio Cerciello Rega – Fece scalpore nel luglio del 2019 la vicenda che portò al brutale assassinio, a Roma, del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. Assieme ad un collega, la notte del 26 luglio, la vittima fu assalita da due americani che dovevano regolare un conto in sospeso con il loro pusher. Elder e Hjorth, questi i nomi dei due ragazzi statunitensi, avevano ricevuto dal loro spacciatore una busta di Tachipirine al posto della droga, e per questo erano intenzionati a vendicarsi contro chi li aveva truffati.

I carabinieri, venuti a sapere dell’incontro, si recarono in zona in borghese e Cerciello morì sotto i colpi inflitti da Elder Natale. Il ragazzo venne arrestato e portato in caserma, dove venne bendato e interrogato dai carabinieri. Divenne virale la foto che ritraeva il killer seduto in centrale, con il capo chinato, legato e una vistosa benda sugli occhi. A distanza di oltre un anno ha parlato l’ufficiale che bendò l’assassino.

Omicidio Cerciello, il carabiniere: “Il killer era nervoso”

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I due ragazzi statunitensi

Una foto che fece il giro del web, tanto da finire anche negli Stati Uniti e indignare l’opinione pubblica. In tanti si sono chiesti il perché di quel “provvedimento” decisamente poco ortodosso da parte dei carabinieri nei confronti dell’assassino e, oggi, la risposta a tutte quelle domande è arrivata. Perché Elder Natale è stato bendato in caserma? Lo ha rivelato il carabiniere autore di quel gesto.

Dopo quella faccenda due ufficiali finirono in giudizio con le accuse di misura di rigore non consentita dalla legge (per aver bendato Hjorth) e abuso di ufficio. Proprio per il primo reato il carabiniere ha dato la sua versione dei fatti, confessando in tribunale che bendò e legò il killer con le mani dietro la sedia perché eccessivamente nervoso.

arrestato polizia
Getty Images

Era agitato, volevo farlo calmare” ha detto in aula, cercando di giustificare il suo atto. Il ragazzo tentò anche di divincolarsi per liberarsi dalla presa degli altri carabinieri, e da qui la decisione di immobilizzarlo alla sedia.

 

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