Per il Decreto Ristori Bis sono stati stanziati ulteriori 2,8 miliardi di euro ai 5,5 previsti. Quali sono le categorie per il fondo perduto
Il 6 novembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo d.l. Ristori-bis. Tra le misure previste, anche l’estensione dei beneficiari del fondo perduto. In particolare l’istituzione di un fondo per attività commerciali maggiormente colpite dalle restrizioni e le disposizioni sul credito d’imposta sugli affitti.
Ai quali si aggiungono anche la sospensione dei versamenti IVA e la cancellazione della seconda rata Imu. In tal proposito, il Governo ha stanziato, oltre ai 5,5 miliardi per il decreto ristori, ulteriori 2,8 miliardi.
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Il contributo a fondo perduto è stato esteso a diverse categorie. Alle attività di: bar, gelatiere, pasticcerie (anche ambulanti), agli esercizi simili che non hanno la cucina e agli alberghi facenti parte delle zone a medio ed alto livello di rischio, verrà garantito un contributo del 50%. Inoltre, vi è stata aggiunta la possibilità di accedere al fondo perduto anche per chi lavora con il commercio al dettaglio.
Tale contributo, pari al 100, 150, 200, 400 % a seconda dei casi e ai quali si aggiunge un ulteriore 50%, viene calcolato in base ai contributi precedentemente erogati nel periodo di maggio. Nel dettaglio:
Il contributo è previsto anche per l’anno 2021, facendo domanda attraverso l’Agenzia delle Entrate entro una spesa limite di 280 milioni di euro. La percentuale sarà pari al 30% del contributo di cui all’art. 1 decreto Ristori. Oltre alla possibilità di richiesta dei contributi, è prevista la sospensione dei contributi previdenziali e la cancellazione della seconda rata IMU delle Regioni maggiormente colpite, a patto che i proprietari risultino essere anche i gestori dell’attività.
Fonte: Blastingnews
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