Decreto ristori bis, quasi 3 miliardi di euro: ecco a chi andranno

Per il Decreto Ristori Bis sono stati stanziati ulteriori 2,8 miliardi di euro ai 5,5 previsti. Quali sono le categorie per il fondo perduto

Bonus sociale
Calcolatrice (Getty Images)

Il 6 novembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo d.l. Ristori-bis. Tra le misure previste, anche l’estensione dei beneficiari del fondo perduto. In particolare l’istituzione di un fondo per attività commerciali maggiormente colpite dalle restrizioni e le disposizioni sul credito d’imposta sugli affitti.

Ai quali si aggiungono anche la sospensione dei versamenti IVA e la cancellazione della seconda rata Imu. In tal proposito, il Governo ha stanziato, oltre ai 5,5 miliardi per il decreto ristori, ulteriori 2,8 miliardi.

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Quanto spetta alle diverse categorie

Decreto Rilancio
Decreto Rilancio (Getty Images)

Il contributo a fondo perduto è stato esteso a diverse categorie. Alle attività di: bar, gelatiere, pasticcerie (anche ambulanti), agli esercizi simili che non hanno la cucina e agli alberghi facenti parte delle zone a medio ed alto livello di rischio, verrà garantito un contributo del 50%. Inoltre, vi è stata aggiunta la possibilità di accedere al fondo perduto anche per chi lavora con il commercio al dettaglio.

Tale contributo, pari al 100, 150, 200, 400 % a seconda dei casi e ai quali si aggiunge un ulteriore 50%, viene calcolato in base ai contributi precedentemente erogati nel periodo di maggio. Nel dettaglio:

  • il 20% della differenza dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 rispetto a quello di aprile 2019, se i ricavi e compensi dell’anno precedente sono pari o inferiore a 400mila euro;
  • il 15%, se i ricavi e compensi dell’anno 2019 sono superiori a 400mila euro e inferiori a 1 milione di euro;
  • il 10%, se ricavi e compensi dell’anno 2019 sono superiori a 1 milione di euro e inferiori a 5 milioni di euro.

Il contributo è previsto anche per l’anno 2021, facendo domanda attraverso l’Agenzia delle Entrate entro una spesa limite di 280 milioni di euro. La percentuale sarà pari al 30% del contributo di cui all’art. 1 decreto Ristori. Oltre alla possibilità di richiesta dei contributi, è prevista la sospensione dei contributi previdenziali e la cancellazione della seconda rata IMU delle Regioni maggiormente colpite, a patto che i proprietari risultino essere anche i gestori dell’attività.

Fonte: Blastingnews

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