Covid e Regioni – Ha fatto discutere e fa tuttora discutere la scelta del Governo di dividere l’Italia in zone di “pericolosità”. Tanto governatori in disaccordo, ma sono in arrivo ulteriori strette?
Mercoledì scorso l’annuncio del premier Giuseppe Conte della divisione del territorio nazionale in zone di “pericolosità” da contagio Covid. Regioni gialle, arancioni e rosse in base ai numeri dei positivi che quotidianamente si registrano nelle varie circoscrizioni regionali, con annesse differenti misure restrittive da attuare. Calabria, Piemonte, Lombardia, Valle D’Aosta e Alto Adige sono attualmente in zona rossa, con quest’ultima che si è auto proclamata regione ad alto rischio alla luce degli ultimi dati.
Già oggi però (o comunque in settimana), forse, questa non invidiabile lista potrebbe arricchirsi di altre regioni. In particolar modo a rischiare di diventare “zone rosse” sono Toscana, Veneto e Campania (che ha registrato 4000 positivi solo nell’ultimo bollettino). Se non oggi, il Governo potrebbe intervenire nei prossimi giorni se la curva epimediologica non dovesse subire una decrescita.
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Covid e Regioni, Campania zona rossa: “Inevitabile e tardivo”
In particolar modo la Campania è la regione a rischiare maggiormente. Lo stesso sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha ammesso che il provvedimento sarà inevitabile seppur “tardivo“. Sono le province di Napoli e Caserta ad avere un indice di contagiosità piuttosto alto; la media con le altre (decisamente minore) però tiene l’RT al di sotto dell’1,5, quindi della soglia oltre la quale il Governo istituirà le norme più restrittive su tutto il territorio.
Nel frattempo il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha proposto l’idea di chiudere tutte le grandi città, anche quelle al di fuori delle zone rosse. Il medico e professore ha dichiarato che ancora troppa gente esce di casa e popola le strade, favorendo così la diffusione del Covid.
Ricciardi suggerisce di mettere in lockdown i grandi centri urbani per poter limitare il più possibile la circolazione dell’epidemia.
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