Elezioni Usa – Prosegue lo spoglio dei voti negli Stati Uniti e ogni ora che passa diventa sempre più probabile la vittoria di Joe Biden. Trump non ci sta e twitta in piena notte: “Voti illegali”.
Ci troviamo di fronte a una delle più controverse e discusse elezioni USA della storia recente. Un’elezione (anzi un post elezione) che si “combatte” anche, se non soprattutto, sui social; con Twitter che è diventato sia in campagna elettorale che in questi giorni post election day un termometro della situazione politica e sociale negli Stati Uniti. Ma cosa sta succedendo dall’altra parte dell’Oceano?
Joe Biden si appresta a diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti: al momento comanda con 253 voti contro i 214 di Trump e la soglia dei 270 è sempre più vicina. Il leader repubblicano sente odore di sconfitta e non ci sta: dichiara che molti voti solo illegali, si appella alla frode e chiama in causa la Corte Suprema statunitense.
Joe Biden continua ad andarci con i piedi di piombo, dichiarando come la vittoria sia ormai vicina ma consapevole che dovrà attendere l’ufficialità (attesa già oggi?) per dare il via alle celebrazioni. Dalla Casa Bianca Trump infiamma Twitter: ieri il presidente aveva invitato a fermare il conteggio dei voti gridando alla frode. Nella notte di oggi il tycoon ha rilanciato, scrivendo come con il conteggio dei soli voti legali la vittoria sarebbe arrivata facilmente. “Agli scrutatori non viene permesso di svolgere il loro lavoro” e “La Corte Suprema dovrebbe decidere” scrive il presidente.
Il social network sta anche oscurando alcuni cinguettii dell’attuale presidente, spiegando come le sue dichiarazioni possano fuorviare l’opinione pubblica sul reale andamento dello spoglio dei voti. Si prevedono delle ore di fuoco: con l’ampliarsi del margine tra Biden e Trump il candidato repubblicano potrebbe forzare la mano sia su Twitter che in conferenza stampa.
Oggi, però, potrebbe essere la giornata decisiva per il raggiungimento dei 270 elettori da parte di Joe Biden. Sembra proprio che sarà lui il 46esimo presidente degli Stati Uniti.
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