Ieri sera in conferenza stampa Giuseppe Conte ha illustrato le regole del nuovo Dpcm. Norme in vigore da domani: quali sono le regole e quando serve l’autocertificazione.
Le norme del nuovo Dpcm saranno in vigore a partire da domani e fino al prossimo 3 dicembre. Il premier Giuseppe Conte ieri sera in conferenza stampa ha presentato le misure aggiornate per contrastare il diffondersi del contagio, adottate a 10 giorni di distanza dall’ultimo decreto in virtù dell’esponenziale crescita della curva epidemiologica.
I dati in Italia preoccupano e il Governo si è attivato per stilare una serie di nuove norme che possano frenare la seconda ondata da Covid. Siamo il primo Paese a istituire diversi gradi di “gravità” tra le regioni, con conseguenti diverse misure di contenimento. Da domani, quindi cosa si potrà fare nelle varie zone?
Le regioni in zona rossa (quindi con le misure più estreme) sono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Le zone in area gialla (gravità media) sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. Le zone in area arancione (gravità medio/alta) sono invece Puglia e Sicilia.
Ci sarà quindi una diversa attuazione delle misure zona per zona, con le regioni “rosse” in cui sostanzialmente è stato imposto un secondo lockdown. Nonostante la divisione si mantengono anche delle norme valide su tutto il territorio italiano: il coprifuoco è stato istituito dalle 5 di mattina alle 22 di sera, salvo per comprovate esigenze di necessità, lavoro o urgenza. Chiusi i musei, capienza dei mezzi di trasporto ridotta al 50% (tranne per il servizio scolastico) e didattica in presenza fino alla seconda media.
Ritorna anche l’autocertificazione in tutti i casi in cui si “infrange” un divieto. Il modulo quindi andrà compilato per uscire di casa durante l’orario del coprifuoco (comprovando la necessità e l’urgenza). Servirà inoltre per spostarsi all’interno delle zone rosse a patto che vengano indicate “comprovate esigenze lavorative, di salute e per altri motivi ammessi dalle vigenti normative“.
Il modello non è stato aggiornato ed è ancora quello reso valido lo scorso 24 ottobre. Lo potete scaricare dal link qui di seguito, direttamente dal sito del Viminale.