Ci troviamo di fronte a una delle elezioni del presidente degli USA più controverse della storia contemporanea. Biden verso il successo ma Trump promette la guerra in tribunale.
Sembra andare a delinearsi sempre di più, ogni ora che passa e ogni voto che viene consultato, il futuro della presidenza degli USA. L’Election Day è passato e ora si attende con trepidazione per vedere se l’inquilino della Casa Bianca continuerà a essere Donald Trump oppure se avverrà il passaggio di consegne con Joe Biden. Pare concretizzarsi questa seconda ipotesi: Biden è largamente in vantaggio e gli mancano una manciata di grandi elettori per raggiungere la fatidica quota di 270.
Al momento in cui scriviamo la situazione è 253 contro 214, tanto che Trump ha già promesso la “guerra” legale nel caso in cui alla fine a trionfare dovesse essere (come effettivamente sembra) il candidato democratico. Intanto in varie parti degli Stati Uniti ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia. In tanto sono scesi in piazza per sostenere Trump e chiedere la sospensione del voto, ma in città come New York la situazione è degenerata con la polizia che ha anche arrestato dei civili.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE–> Trump e l’incontro in ascensore con Lory Del Santo
Non c’è stata la valanga democratica che ci si attendeva alla vigilia, Trump seppur sconfitto (come ormai sembra) uscirà da queste elezioni a testa alta. Anzi, se non ci fosse stata la questione Covid probabilmente il tycoon avrebbe stravinto quale elezioni. L’attuale presidente però non demorde e annuncia di ricorrere in appello alla Corte Suprema in caso di sconfitta. Non solo, Trump ha anche intimato di bloccare lo spoglio e il conteggio dei voti proprio per evitare eventuali frodi.
Manifestazioni in strada non solo a New York, cittadini sono scesi in piazza contro Trump e per chiedere il conteggio di ogni singolo voto anche a Maricopa, Portland, Denver e Minneapolis. In tutto ciò Joe Biden continua ad andarci con i piedi di piombo: consapevole del largo vantaggio non ha voluto ancora celebrare, attendendo così l’ufficialità del raggiungimento dei 270 grandi elettori.