Il premier Conte ha firmato il nuovo Dpcm che sarà attivo prestissimo ed Italo prende provvedimenti drastici: una tragedia per i dipendenti
Italo, la compagnia ferroviaria di Ntv, ha adottato drastiche contromisure in vista del nuovo Dpcm peraltro già firmato dal premier Conte e che sarà introdotto a breve su tutto il territorio nazionale. La divisione dell’Italia in fasce e la chiusura di alcune Regioni fa ripiombare il Paese ad un lockdown molto simile a quello già vissuto in primavera, a marzo.
Una situazione davvero difficile, che ha portato la compagnia a prendere decisioni davvero drastiche. D’altronde, nelle Regioni considerate zona rossa sarà proibito l’ingresso e l’uscita dai confini e tra i vari comuni, se non per gravi motivi di salute o per lavoro. Ed anche nelle zone arancioni la mobilità sarà notevolmente limitata, con l’impossibilità di varcare i confini regionali.
Soluzioni, queste, che vedranno un calo dei passeggeri sulla rete ferroviaria italiana e, quindi, l’inutilizzo di gran parte dei mezzi di locomozione, soprattutto quelli a lunga percorrenza.
E così Italo si è regolata di conseguenza. Taglio della maggior parte dei treni a partire dal 10 novembre, considerato il crollo della domanda addirittura del 90%. Dunque Italo, durante le prossime settimane, avrà solo due treni sulla tratta Roma-Venezia e sei sulla Napoli-Milano-Torino. Il personale, invece, andrà in cassa integrazione.
E’ stato stesso Italo a darne l’annuncio attraverso un comunicato stampa in cui si enunciavano le decisioni della compagnia. “Le limitazioni da e per territori strategici” si legge nella nota “hanno prodotto la riduzione del 90% della domanda sui viaggi a lunga percorrenza”. Una scelta, quindi, che appare inevitabile quella della compagnia.
E proprio Luca Cordero di Montezemolo, in una recente intervista al Corriere della Sera, aveva lanciato una sorta di grido d’allarme, mettendo in evidenza come il governo non si fosse mosso adeguatamente bene per fronteggiare la crisi economica e lo stato di difficoltà in cui versano le aziende del nostro Paese.
Oggi l’ennesima batosta per tanti lavoratori che si rimetteranno nelle mani dello Stato per poter ricevere il sussidio e vivere senza poter lavorare. Ricordiamo come il Dpcm firmato da Conte ha validità, per il momento, fino al prossimo 5 dicembre.