I grandi elettori sono coloro che determinano la vittoria di un candidato rispetto ad un altro alle elezioni Usa: tenerli a mente è un atto fondamentale per capire cosa accadrà nelle prossime ore.
Continuano a tenere banco le Elezioni Usa 2020. Una sfida nella sfida. Non solo tra Donald Trump e Joe Biden, ma anche, e soprattutto, tra due visioni diverse di mondo e di futuro. Un futuro che verrà sancito nei prossimi giorni. Mentre alcuni ipotizzano uno scenario ancora più lungo: una o due settimane. Da tenere in conto anche i voti postali, ultimi ad arrivare e quasi sempre favorevoli al candidato democratico.
A stabilire chi prenderà il timone degli Stati Uniti d’America sono i grandi elettori. Capire chi sono e come “si comportano” nell’andamento delle elezioni stesse è un passaggio fondamentale per comprendere cosa accadrà quando ci sarà la proclamazione finale, con in ballo tanti aspetti della vita quotidiana, soprattutto occidentale (e non si parla solamente degli Usa).
Il voto negli Stati Uniti d’America “dipende” dalla prima parola della triade poc’anzi citata: gli Stati, in tutto 50, più il distretto di Colombia dove si trova la capitale Washington, considerato a parte in relazione alla sua grandezza e alla popolazione. Questo pacchetto completo di Stati, più il distretto poc’anzi citato, mette a disposizione ben 538 grandi elettori. Prenderne 270 (cioè la metà più uno) equivale ad essere il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Gli stati in bilico, che decreteranno la vittoria finale, sono tre: la Pennsylvania (20 grandi elettori), il Michigan (16 grandi elettori) e il Winsconsin (10 elettori). Tutti e tre, nel 2016, andarono nelle mani di Trump. In questo momento Biden è avanti con 227 grandi elettori conquistati, mentre Trump è fermo a 213.
Nelle prossime ore tutto si deciderà grazie alla conquista dei tre Stati sopracitati, con Biden avanti nel Winsconsin e nel Michigan (di poco e in rimonta), mentre Trump tiene il comando in Pennsylvania, staccando l’avversario di dieci punti percentuali. Poche migliaia di voti possono fare, ancora una volta, la differenza.
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