Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver relazionato alla Camera dei Deputati, interviene al Senato sull’emanazione del nuovo DPCM.
Giornata di confronti con il Parlamento per il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Dopo l’intervento alla Camera dei Deputati di questa mattina infatti il presidente del Consiglio ha relazionato pochi minuti fa davanti al Senato.
L’intervento di Conte è iniziato con una nuova apertura all’opposizione per studiare le misure più efficaci per ridurre il numero dei contagi. L’obiettivo non è quello di fare scaricabarile, ma solo quello di favorire la collaborazione tra Parlamento e Governo per affrontare al meglio la situazione.
La situazione dell’epidemia di coronavirus, sia in Italia che in Europa, si è aggravata nelle ultime settimane. Al momento però la situazione dell’emergenza sanitaria è più gestibile rispetto ai primi mesi, grazie all’aumento dei posti letto nei reparti e nelle rianimazioni. Anche il numero dei pazienti in isolamento domiciliare perché asintomatici o leggermente sintomatici è molto diverso. A Marzo infatti solo il 51% dei pazienti era in isolamento domiciliare, mentre ora sono quasi il 95%.
Conte al Senato spiega i nuovi provvedimenti del Governo
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver inquadrato la situazione dell’epidemia in Italia, ha poi spiegato gli ultimi provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare l’epidemia. Secondo Conte nelle prossime settimane sarà possibile raggiungere i 250mila tamponi molecolari al giorno, grazie ai nuovi acquisti disposti dal CTS. In caso di aggravamento della situazione il Ministero della Difesa schiererà i quasi 500 medici dell’Esercito per eseguire i test.
Conte ha parlato anche dell’eventualità di un vaccino. Il Ministero della Salute sta preparando un piano di vaccinazione per procedere con ordine una volta che il farmaco sarà disponibile. Saranno privilegiate le fasce deboli della popolazione, tra cui gli anziani a cui il Senato ha tributato un lungo applauso. La situazione però rischia di aggravarsi: in 11 regioni e province autonome si rischia di perdere la possibilità di tracciare tutti i contagi.
Conte ha poi confermato i provvedimenti già proposti questa mattina alla Camera dei Deputati. Tra questi c’è la riduzione della capienza del trasporto pubblico al 50% e l’introduzione di limitazioni agli spostamenti tra regioni ad alto rischio. Le scuole secondarie potranno scegliere di passare alla didattica a distanza anche per il 100% del monte ore.
Al termine dell’informativa di Conte è cominciato il dibattito dei senatori: la presidente Maria Elisabetta Casellati ha invitato tutti ad evitare assembramenti nell’aula di Palazzo Madama e a rispettare le norme anti contagio.