Una vita piena di problemi, dall’adozione alla droga, passando per il carcere. Il calvario di Franco Panariello fino alla morte: condannato l’amico
Giorgio Panariello ne ha sempre parlato a fatica. Molto chiuso sull’argomento del fratello Franco, anche quando era in vita. Dopo la sua morte però, avvenuta nel 2011, il comico toscano è spesso tornato sull’argomento anche per far luce sulla sua morte. Ma andiamo con ordine. Franco Panariello era il fratello minore di Giorgio, ma non è cresciuto insieme alla famiglia biologica. Il bambino fu infatti abbandonato dalla madre – che non poteva permettersi di badare a due bambini – da neonato. Per 12 anni venne affidato ad un collegio, per poi essere adottato.
Da ragazzo Franco, sicuramente per colpa dei vari traumi subiti a causa dell’adozione, ebbe una vita molto movimentata e sregolata. Diversi furti, guai con la legge e problemi con la famiglia adottiva lo portarono a distaccarsene per andare a vivere con i nonni. In quell’occasione Francesco si ricongiunse finalmente con Giorgio, passando da una dipendenza all’altra, fino alla morte 9 anni fa.
La morte del fratello di Giorgio Panariello: arrestato l’amico
Giorgio Panariello ha parlato, ospite di Domenica In nel pomeriggio di oggi, 1 novembre, anche della morte del fratello Francesco. Una vita molto problematica quella di Franco, tra una dipendenza e un guaio con la legge di troppo, l’uomo dopo essersi ricongiunto col fratello da adulto è morto nel 2011 a causa di uno choc anafilattico. In seguito alla sua morte è stato denunciato e condannato a 1 anno e un risarcimento di 30.000 euro, l’amico (Stefano Simoncini) che si trovava con lui la sera della morte, per omissione di soccorso.
Nel frattempo Giorgio ha ricordato, quasi commosso, la vita del fratello insieme a Mara Venier questo pomeriggio, ripercorrendo il difficile legale che li ha coinvolti: “A volte l’ho anche odiato – ha dichiarato – ma rivedendo queste immagini ci ripenso con gioia”. Un rapporto difficile e complicato, come la vita del fratello, morto dopo essersi più volte disintossicato, forse proprio nel momento in cui stava cominciando finalmente a rigare dritto.