Ancora un attentato in Francia, questa volta a Lione: un uomo ha sparato contro un prete ortodosso e si è dato alla fuga.
Ancora sangue per strada in Francia: a pochi giorni dal tragico attentato della cattedrale di Nizza un nuovo episodio di violenza scuote il paese. A Lione infatti un uomo ha sparato alcuni colpi con un fucile contro un prete ortodosso di 52 anni. Si tratta del quarto attentato in meno di un mese in Francia. Due proiettili hanno colpito all’addome il religioso, che stava chiudendo la porta della chiesa.
Al momento il quartiere dove si trova l’edificio religioso è completamente transennato per cercare di bloccare la fuga dell’aggressore. Nel frattempo i medici intervenuti sul posto stanno prestando assistenza al prete, che secondo le notizie è ancora cosciente. La prognosi sulle sue condizioni di salute rimane riservata.
Le forze dell’ordine non hanno ancora pubblicato nessuna comunicazione sulla natura dell’aggressione. Al momento l’unica testimonianza è quella della vittima, che ha dichiarato di non conoscere l’attentatore prima di essere caricato in ambulanza. Per il momento quindi la Polizia non esclude né la pista dell’atto terroristico né quella della “semplice” aggressione.
La notizia dell’attentato contro un prete ortodosso a Lione ha scosso ancora di più la Francia, già profondamente turbata dagli avvenimenti degli scorsi giorni. Gli attentati delle ultime settimane infatti hanno fatto precipitare il Paese nella paura di uno scontro tra fondamentalismo religioso e Stato francese.
Per questo motivo il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che la risposta della Francia agli attentati sarà “ferma, implacabile e immediata”. Dello stesso parere anche il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, che ha parlato di guerra contro l’ideologia islamista.
Nel frattempo l’esecutivo ha già preso alcuni provvedimenti. Il primo ministro Jean Castex ha annunciato l’avvio del programma di sicurezza “Vigipirate“, che partirà con il grado massimo di allerta anti attentato. Anche l’operazione “Sentinelle“, che schiera l’esercito per vigilare contro possibili atti di terrorismo, sarà rafforzato: previsto un aumento di unità da 3mila a oltre 7mila.