Il Ministero della Salute ha pubblicato il consueto bollettino sull’epidemia di Covid aggiornati al 31 ottobre.
Arriva il consueto bollettino del Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid in Italia. Il paese sta attraversando da settimane un secondo picco dell’epidemia di coronavirus, che ha costretto il governo e le Regioni a prendere provvedimenti. Ieri i nuovi casi diagnosticati in 24 ore hanno superato quota 30.000 per la prima volta. Ora più che mai gli esperti sostengono l’importanza di rispettare le norme anti contagio, come l’uso della mascherina e il distanziamento sociale.
I dati pubblicati nel bollettino del Ministero della Salute mostrano una situazione leggermente più grave rispetto a ieri. Il numero dei nuovi positivi rimane pressoché stabile: oggi sono 31.758 rispetto ai 31.084 di ieri. Continuano a salire i decessi, che oggi sono 297, mentre i guariti nelle ultime 24 ore sono 5.859.
Continuano a salire anche i ricoveri ospedalieri, sia in terapia intensiva (+97) che nei reparti (+972). Nelle ultime 24 ore i tamponi effettuati sono 215.886. Cresce ancora anche il tasso di positività, cioè il rapporto tra tamponi effettuati e nuovi casi: oggi è del 14.7%, con un incremento dello 0.3% rispetto a ieri.
L’aggravarsi della seconda ondata dell’epidemia di coronavirus preoccupa sempre di più. L’aumento dei casi infatti rischia di mettere ancor più sotto pressione gli ospedali, in particolar modo le rianimazioni. Per questo motivo in molte zone del Paese stanno ripartendo i centri Covid messi in funzione durante la prima fase dell’emergenza sanitaria. Il governatore del Veneto Luca Zaia ieri ha confermato l’intenzione di riattivare nel più breve tempo possibile i 10 hub Covid aperti tra marzo e aprile.
Le nuove restrizioni però hanno generato una grande ondata di malcontento soprattutto nelle grandi città. Ieri sera infatti a Firenze e Bologna alcuni manifestanti hanno dato vita a scontri con la polizia, fortunatamente senza causare danni a persone o cose. Non sono mancate anche le manifestazioni pacifiche, dove soprattutto commercianti e lavoratori dello spettacolo hanno chiesto maggiori tutele a Stato e Regioni.