Il Ministero della Salute ha reso noti i dati dell’epidemia da Covid-19, aggiornati al 30 Ottobre, tramite il consueto bollettino
Il Ministero della Salute ha pubblicato l’aggiornamento quotidiano relativo allo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla tabella odierna, i casi di contagio sono saliti complessivamente a 647.674 con un incremento di 31.084 unità rispetto a ieri. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che sono ad oggi 325.786 (+26.595), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 1.746 in totale e 95 in più di ieri. Il numero delle persone guarite sale a 283.567 con un incremento di 4.285 unità. Si aggrava ancora, con 199 decessi registrati nelle ultime 24 ore, il bilancio delle vittime in Italia salito a 38.321
L’Emilia Romagna ha sottratto dal totale dei contagiati, 4 casi giudicati No Covid-19
Le norme anti-Covid per l’1 e 2 Novembre
Si avvicinano le ricorrenze del 1 e 2 novembre, rispettivamente la Festa di Ognissanti e il giorno della Commemorazione dei Defunti. In queste giornate decine di migliaia di persone ogni anno fanno visita alle tombe dei propri cari deceduti. Quest’anno però l’emergenza sanitaria potrebbe cambiare le cose. Il rischio di assembramenti, infatti, è maggiore degli anni passati: in molti infatti vogliono onorare i cari defunti durante la pandemia, che non hanno ricevuto un funerale.
L’ultimo DPCM approvato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non contiene norme specifiche sui cimiteri, a differenza dei decreti di Marzo. Spetta quindi ai singoli comuni decidere se regolamentare gli accessi ai cimiteri o, in casi più gravi, decretarne la chiusura.
Le norme adottate dalle amministrazioni comunali si assomigliano un po’ tutte: obbligo di mascherina, misurazione della temperatura dei visitatori e divieto di assembramento. Alcuni comuni hanno deciso di contingentare gli ingressi: è il caso, tra i tanti, di Salerno e di Porto Empedocle. In Sicilia sono numerosi i sindaci che hanno deciso di chiudere i cimiteri dal 31 ottobre al 2 novembre: troppo alto il rischio di nuovi contagi
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Covid-19, un giornalista condanna la Cina: “Ha creato il virus in laboratorio”
Il Coronavirus continua ad essere una minaccia mondiale, con gli stati costretti a dure restrizioni e lockdown nazionali. Una situazione che preoccupa sotto tutti gli aspetti, da quello salutare a quello economico. Però, Paolo Del Debbio sembrerebbe nutrire ancora forti dubbi sulla reale provenienza del virus. Infatti, durante la trasmissione da lui condotta ‘Dritto e Rovescio’, il conduttore torna a ripensare al fatto che il virus sia nato in laboratorio a Wuhan. Nel ragionamento esposto dal presentatore, qualcosa sembrerebbe non tornare. Ciò che ci è stato detto per mesi continua a destare seri dubbi.
Continua a condurre il suo programma ‘Dritto e Rovescio‘ Paolo Del Debbio, senza mai mettere da parte il suo lato più aggressivo e polemico, che lo caratterizza come conduttore. Durante l’ultima puntata della trasmissione, il presentatore rivela i propri dubbi sulla provenienza del Coronavirus, che fino ad ora ci hanno rivelato. Infatti, secondo lui, anche se ci è stato detto che il virus è nato in un laboratorio di Wuhan, qualcosa non tornerebbe. Infatti, rivela che quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avanzato le sue perplessità ed ha chiesto all’Organizzazione Mondiale della Sanità di indagare, ma l’OMS non si è mai riunita per farlo.
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Questo naturalmente ha destato molti sospetti su ciò che fino ad oggi ci è stato detto. “Qualche dubbio ad uno gli viene ed è giusto chiederselo”, queste le parole del conduttore durante la trasmissione, mentre espone il quesito agli ospiti in studio