I condomini si ribellano. Il motivo? Pare che il medico di base possa iniziare a fare il tampone nel proprio studio personale.
Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, ha dichiarato che molto probabilmente assisteremo a quella che possiamo tranquillamente chiamare rivolta dei condomini. Che significa? Pare che secondo l’accordo siglato a livello nazionale, ma non da tutti i sindacati, il medico di base potrà iniziare a eseguire il tampone ai propri pazienti direttamente nel suo studio medico.
Il problema? Lo studio medico si trova in condomini in cui vivono tantissime altre persone che hanno espresso il loro timore e la loro paura nel poter entrare in contatto con un potenziale positivo. Il presidente Rossi ha assicurato che questo tipo di intervento sarà impossibile da introdurre in realtà come quella di Milano o Brescia.
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Roberto Carlo Rossi: “Ho ricevuto una diffida dal legale del mio condominio”
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, ha annunciato Adnkronos Salute che non sarà possibile per i medici di famiglia eseguire i tamponi nel loro studio. Per avvalorare la sua tesi, ovvero che i condomini si ribelleranno a questa iniziativa, ha raccontato una sua esperienza personale. Pare che il medico sia stato diffidato dal legale del suo condominio perché uno dei condomini ha dichiarato di essere entrato in contatto con un suo paziente e a quanto pare questi non indossava la mascherina.
Secondo il medico Rossi se si proseguisse su questa strada si andrebbe incontro a molte battaglie legali e ad una rivolta da parte dei condomini con l’obiettivo di buttare fuori i medici di base. Dunque, per il presidente dell’Ordine dei Medici si tratta di una questione di sicurezza dato che gli spazi a disposizione dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta sono molto limitati. Inoltre, è certo che soltanto in pochissimi casi sarà possibile mettere in atto questa iniziativa e fare i tamponi direttamente nello studio medico dei proprio medico di famiglia.