Un litigio tra migranti finisce in tragedia: accoltellato un uomo, la polizia ha individuato e sta interrogando l’esecutore
Litigio tra due migranti è finito in tragedia nel foggiano, a Borgo Mezzanotte, l’insediamento – forse, meglio chiamarlo ghetto – abusivo dove risiedono molti migranti, soprattutto africani. E’ accaduto ieri sera, con un cittadino africano che ne avrebbe accoltellato un altro al termine di un diverbio.
La polizia, chiamata per chiedere aiuto, quando arrivata sul posto ha solo potuto constatare il decesso del povero immigrato, con evidenti ferite da taglio sul suo corpo. Al contempo ha individuato un altro uomo, con gli indumenti sporchi di sangue, su cui si erano scagliati gli altri immigrati presenti nel ghetto.
Gli agenti hanno quindi sedato la mini rissa e portato in commissariato l’uomo, per sottoporlo ad interrogatorio e successivamente al fermo, chiedendo la convalida dello stesso al gip. Le indagini – eseguite dalla stazione di Manfredonia – sono concentrate sul motivo del barbaro gesto e su cosa abbia scatenato lo stesso.
Litigio tra migranti in tragedia: le condizioni nel foggiano
La zona del foggiano è però tristemente nota alle autorità competenti per le condizioni in cui vivono i migranti. Condizioni più che disagiate, in mezzo alla sporcizia ed al degrado, con pochissimi soldi a disposizione. Sfruttati a più non osso, fino allo stremo, dagli imprenditori agricoli.
Il caporalato è molto diffuso in quelle zone e già in passato vi sono state diverse azioni di polizia volte a contrastare questo fenomeno molto diffuso in tutta Italia. Sono circa 7 mila gli immigrati “residenti” in quella zona; vengono pagati meno di 4 euro l’ora per lavorare nei campi anche 10 o 12 ore al giorno.
Situazioni disumane, emerse nelle cronache già da qualche anno, con un vero e proprio vaso di Pandora scoperchiato su un modus operandi diffuso da anni nella zona. Se gli uomini lavorano nei campi, le donne sono invece spesso costrette a prostituirsi dai loro aguzzini.
E la condizione precaria, in zone dove lo Stato non vigila, porta anche a comportamenti ed atteggiamenti estremi; in primis violente liti che sfociano in omicidi fino a suicidi.