Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha parlato alla Camera dei Deputati. La nuova strategia per combattere il covid-19.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha fatto il suo intervento alla Camera dei Deputati, introducendo la nuova strategia con la quale il governo si appresta a combattere la seconda ondata di contagi. Conte ha rassicurato gli italiani, non è previsto almeno per ora un secondo lockdow. Siamo più preparati rispetto a marzo, non siamo colti alla sprovvista ma comunque dobbiamo fare dei nuovi sacrifici. L’intervento di Conte infatti è fatto per introdurre un nuovo dpcm che va ad integrare quello del 13 ottobre.
Si chiedono ulteriori sacrifici ai settori che hanno già pagato il prezzo più alto di questa pandemia ovvero i bar, locali e ristoranti. Vengono però assicurati su un supporto da parte del governo, che si è già attivato per l‘emanazione di sostegni mirati ai settori più a rischio come quello della cultura, del turismo e della ristorazione.
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Il presidente durante il suo intervento ha ribadito la necessità di queste nuove restrizioni che servono a impedire un nuovo lockdown. Ha assicurato che non sarà una situazione uguale a quella di marzo, “siamo più preparati” ha detto. Le misure emanate mirano a limitare condotte e comportamenti che sappiamo essere più pericoloso e veicolo di contagio. Il governo resta quindi flessibili nel valutare la curva pandemica che però è in costante aumento. Conte ha dato piena autonomia alle Regioni di emanare restrizioni ancora più stringenti e rigide che sono legittimate dalla situazione territoriale. Sono state già emanate ulteriori restrizioni dalla Lombardia, Lazio e Campania.
Il presidente dice no alla chiusura delle scuole, luogo di socialità e cultura. I nostri ragazzi sono stati già molto penalizzati dalla pandemia e non possono subire ulteriori danni, sono i “giovani del futuro”. E’ stato disposto l’ingresso a scaglioni a partire dalle nove per le elementari, con la possibilità di fare turni pomeridiani. Mentre per le Università, Conte passa la palla alle singole regioni, si dovranno gestire con una didattica online o in presenza in base al quadro epidemiologico territoriale.
Giuseppe Conte ribadisce poi quello che era stato già deciso dal dpcm del 13 ottobre, ovvero che è garantito lo sport dilettantistico e l’allenamento individuale. Lo sport come la scuola è un diritto fondamentale dei giovani, ma anche degli adulti. Il ministro dello sport ha anche affermato che i protocolli nelle palestre sono seguiti rigorosamente, le palestre sono più sicure dei ristoranti.