Le prossime settimane saranno decisive per quanto riguarda lo sviluppo definitivo del vaccino anti Covid. Il premier Conte si è sbilanciato sui tempi ma un allarme arriva dagli USA: “Può essere pericoloso”.
Dallo scorso marzo praticamente in tutto il mondo è partita la corsa per produrre il vaccino anti Covid. Al momento pare essere l’unico vero rimedio per riuscire, se non a debellare, a limitare il più possibile il contagio da Coronavirus. Da inizio pandemia i dati ufficiali, riferiti a livello globale, parlano di oltre un milione e cento decessi e 40 milioni di contagi accertati. È chiaro quindi come sia una corsa contro il tempo quella riferita allo sviluppo di un vaccino che possa essere quanto più efficace possibile.
Nel corso dei mesi ne abbiamo sentite di voci e conseguenti smentite sui tempi di distribuzione della cura. Negli ultimi giorni il premier Giuseppe Conte si è voluto sbilanciare, affermando come già a dicembre potrebbero essere disponibili le prime dosi (circa due milioni). Dagli Stati Uniti però arriva il parere di un esperto che ammette come il vaccino (e la sua velocità di produzione) potrebbe rivelarsi quasi un’arma a doppio taglio.
Vaccino Covid, il medico: “Non c’è piano B”
Il vaccino è stato presentato, nel corso dei mesi, come l’unico vero rimedio efficace contro il Covid. In tutto il mondo i ricercatori stanno correndo il più velocemente possibile per fornire le prime dosi della cura, ma dagli USA un allarme che mette in guardia. Cosa succederebbe se il vaccino fosse poco efficace? La velocità di produzione potrebbe influire sull’effettiva validità dello stesso?
Sono i quesiti che si è posto il dottor Robert Gallo, scienziato e luminare americano che per primo ha scoperto il virus dell’HIV. Il medico ha sottolineato come l’eccessiva velocità di ricerca e sperimentazione del virus potrebbe influire sulla reale efficacia finale, e in questo modo gli anticorpi potrebbero durare ben poco all’interno del nostro sistema immunitario.
In un’intervista a Il Giornale il dottor Gallo ha affermato che del vaccino: “...non ne conosceremo la reale sicurezza finché non passeranno mesi e le persone saranno infettate dopo essere state vaccinate. È ancora ampiamente prematuro prevedere l’efficacia di questi vaccini “. “Non sappiamo se funzionerà. Non sappiamo se sarà sicuro” dice il luminare, che poi dice la sua sulla velocità con la quale si sta producendo la cura. Una metodologia, resa ovviamente necessaria, che potrebbe significare come le cose non sono state pensate bene.