Un’altra intervista e confessione a dir poco commovente e che ha lasciato tutti senza parole: è quella di Tiziano Ferro che segue la scia di Garko.
Di questi tempi molti personaggi della televisione, dello spettacolo, della musica e così via stanno facendo parlare molto di loro. In diverse salse e in diversi campi. Uno di questi è sicuramente il campo della loro sfera privata. Spesso e volentieri si vengono a sapere delle sconcertanti verità che (presagendole prima) fanno davvero male, al pubblico che segue e al diretto interessato.
Un aspetto molto importante, molto in voga nell’ultimo periodo sia tra gli uomini che tra le donne, è il coming out, e cioè la dichiarazione pubblica della propria omosessualità. In una società sana tutto questo potrebbe essere evitato. Nel senso che per sana intendiamo una società formata da persone che vanno al di là del gusto sessuale dell’altro. Ma proprio non ce la facciamo, ancora, a evolverci. E così molti sono costretti a parlare di un passato molto tortuoso. Com’è successo, recentemente, a Tiziano Ferro che è tornato a “confessarsi” durante un’importante intervista.
“A Parigi mi volevano più maschile”: la sconcertante confessione di Tiziano Ferro
Come detto poc’anzi, le teste delle persone, al contrario di quanto millanta qualcuno in giro, non sono per niente sviluppate, nonostante siamo in un periodo di paura generale, che dovrebbe unirci più che dividerci. Così, tante persone, scelgono la televisione (anche qui dovremmo riflettere sulla questione), o un determinato momento di un programma per dichiarare la propria omosessualità.
Recentemente è stata la volta di Garko, durante una puntata del GF Vip. All’attore italiano è succeduta un’internista a mo’ di confessione di Tiziano Ferro. Il cantante si è lasciato intervistare su Sette, l’inserto del Corriere della Sera, al quale ha rilevato alcune sconcertanti verità: “All’inizio, i discografici, volevano affiancarmi una ragazza per non dare troppo nell’occhio con la mia omosessualità. Mi rifiutai categoricamente”. Non finisce qui: “A Parigi, invece, ogni volta che arrivavo la mia casa discografica mi faceva indossare abiti più maschili. È stata davvero dura, fino a quando non ho fatto coming out, un aspetto che mi ha avvicinato molto di più alle persone rispetto a prima”.