Papa Francesco e le unioni gay: le ultime dichiarazioni di Jorge Bergoglio sono destinate a far discutere parecchio
Una presa di posizione storica, destinata a far discutere parecchio nel mondo della Chiesa e destinata a creare un acceso dibattito anche fra i fedeli. Papa Francesco apre alle unioni civili per le coppie gay e spalanca un mondo completamente nuovo all’ambiente religioso. Nel documentario ‘Francesco’, presentato oggi alla Festa di Roma e diretto da Evgeny Afineevsky, Jorge Bergoglio ha preso una posizione molto coraggiosa in merito alle unioni omosessuali, che fino ad ora avevano spaccato in due l’opinione pubblica cattolica.
Dopo le dichiarazioni sul Covid, il Pontefice si è lasciato andare anche a qualche apprezzata considerazione sulle unioni gay: “Anche le persone omosessuali hanno diritto di formare una famiglia. Sono figli di Dio come tutti gli altri e non dovrebbero mai essere infelici o essere estromessi dai diritti di tutti. Adesso è importante creare una legge sulle unioni civili, per far sì che siano coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”.
Non è certo la prima volta che si parla di unioni gay nell’ambiente ecclesiastico. Soprattutto negli ultimi anni la tematica è diventata particolarmente sentita proprio perché hanno iniziato a parlarne a più riprese diverse personalità vicine a Papa Francesco, fra cui alcuni porporati come i cardinali Walter Kasper e Giulio Bassetti. Resta comunque il veto sull’unione religiosa, visto che già nel 2016 Bergoglio si era espresso su questo tema: “Non bisogna fare confusione tra la famiglia voluta da Dio e qualsiasi altro tipo di unione – spiegò il Pontefice alla Rota Romana – Il matrimonio tra uomo e donna va distinto da altre unioni”.
Ma con questo endorsement alle unioni civili la Chiesa fa un passo enorme, per certi versi storico: la religione non si era mai avvicinata tanto al mondo LGBT e non può che venirne fuori qualcosa di buono, o almeno di migliore rispetto a prima. In fondo sono tanti i gay che sono anche molto religiosi e tenerli ancora esclusi, nel 2020, come se a loro non spettasse l’amore di Dio, inizia a sembrare sempre più anacronistico. Per fortuna, a quanto pare, anche alla Chiesa stessa.