Il Covid-19 continua a imperversare in Lombardia, in Italia e nel Mondo. L’aumento di casi nell’ultima settimana impone importanti restrizioni per limitare la circolazione del virus. Attilio Fontana si è esposto con il Governo a riguardo
Con il DPCM 18 ottobre 2020, il Governo ha imposto ai cittadini italiani diverse nuove restrizioni per contenere l’avanzata della seconda ondata di Coronavirus. La situazione in Lombardia, però, continua a preoccupare notevolmente i sindaci e il governatore Attilio Fontana, secondo cui è tempo di limitare in maniera notevole la circolazione per evitare il collasso delle terapie intensive. Di seguito le ultime novità a riguardo, riportate da “Repubblica”.
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Il dibattito sulle misure da adottare per contenere l’avanzata del Covid-19 in Italia è costante tra le Regioni, le opposizioni e il Governo guidato da Giuseppe Conte. In particolare, desta grande preoccupazione la situazione in Lombardia. Insieme alla Campania resta, infatti, la Regione con il maggior numero di nuovi contagi registrati negli ultimi giorni. Per questo motivo, il governatore Attilio Fontana, insieme a tutti i sindaci del capoluogo, Mario Guerra (Presidente ANCI) e ai capigruppo di maggioranza e di opposizione, si è appellato al Governo per stringere la cinghia in Lombardia.
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E’ richiesto, infatti, il blocco di tutte le attività e degli spostamenti nella Regione dalle ore 23 alle 5 del mattino. Sarebbero esclusi dal provvedimento i casi eccezionali. Essi sono costituiti da esigenze di salute specifiche, motivazioni di lavoro e comprovate necessità. Le misure in questione, secondo la volontà della politica lombarda, dovrebbero essere adottate a partire dal 22 ottobre. Nuove restrizioni sono doverose, in quanto, secondo le ultime previsioni, si potrebbe arrivare a quota 600 ricoverati in terapia intensiva entro fine ottobre.