Il vaccino anti Covid potrebbe arrivare entro novembre. L’immunologa però spiega nei dettagli la possibile soluzione
L’Italia è vicinissima al secondo lockdown ed il vaccino anti Covid sarebbe la panacea di tutti i mali, sanitario in primis. Nel nostro Paese, infatti, la curva dei contagi aumenta a dismisura (solo ieri oltre 10 mila positivi registrati) e, con essa, anche i ricoveri in ospedale ed in terapia intensiva.
La situazione nei nosocomi italiani potrebbe, quindi, presto raggiungere i livelli di guardia, come accaduto nei mesi di marzo ed aprile ed è necessario trovare una soluzione per tamponare quest’emergenza. Ecco perché il governo in queste ore sta riflettendo su nuovi Dpcm e sull’ipotesi di creare nuovi coprifuoco.
La movida è nel mirino ma al contempo c’è da evitare anche un nuovo lockdown generale che possa definitivamente mettere in ginocchio tutte le attività commerciali giù pesantemente colpite dalla prima chiusura, quella della scorsa primavera.
In tutta Europa, d’altronde, la situazione non è certo migliore, con Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna pesantemente colpite e già alle prese con nuove misure drastiche, proprio come accade anche in Belgio e Repubblica Ceca.
Le fasi per il vaccino
La grave situazione che stiamo affrontando impone la caccia al vaccino, magari anche di accelerare i tempi per trovare una cura al Sars-Cov-2. Ma i tempi saranno davvero così rapidi? E’ stata l’immunologa Antonella Viola a fare chiarezza attraverso la sua pagina Facebook.
Secondo la donna è possibile avere un vaccino entro novembre, ma con riferimento chiaro alla registrazione dello stesso con procedure di emergenza. Non vi sarà, quindi, la vaccinazione già a partire dal prossimo mese, al momento impossibile.
Vi sono, infatti, vari step da affrontare e superare prima di essere vaccinati e la data indicativa più breve risale alla prossima primavera. Prima di allora, niente. Sarà, quindi, un inverno di “passione” da affrontare con la massima attenzione anche per l’arrivo dell’influenza stagionale classica.
Per il vaccino, invece, dopo la registrazione si dovrà affrontare la fase della produzione e della distribuzione per poi individuare chi vaccinare per primo. D’altronde servirà ancora capire se il vaccino funzioni anche su chi ha una forma grave del Covid-19, considerato come i test stiano solo agendo sulla riduzione dei sintomatici.