Problemi per un caseificio romagnolo che ha messo sul mercato dei prodotti caseari nocivi per la salute. Richiamo alimentare e merce ritirata dalla vendita.
Tutti coloro che ultimamente hanno acquistato dei prodotti del caseificio Pascoli di Savignano sul Rubicone devono stare particolarmente attenti. Di recente infatti c’è stato un richiamo alimentare per la merce realizzata con latte potenzialmente tossico per la salute umana. Si tratta di 9 differenti articoli, realizzati con latte caratterizzato dalla presenza di aflatossine m1: per questo il Ministero della Salute ha segnalato i prodotti nocivi sul suo sito ufficiale, invitando chiunque abbia comprato questi articoli a riportarli nei punti vendita dove erano stati acquistati.
In questo modo il cliente potrà avere o il rimborso della cifra spesa oppure potrà cambiare la merce consegnata con un’altra a disposizione del negozio. In una situazione di emergenza come questa, inoltre, non è necessario esibire lo scontrino fiscale.
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Richiamo alimentare: quali sono le merci pericolose?
Il richiamo alimentare attuato dal Ministero della salute riguarda 9 precisi articoli. I prodotti tolti dal commercio sono i seguenti:
- Casatella (n. lotto SR111/1C/02, data di scadenza 16-17-18/10/2020)
- Bazzotto di Romagna semitenero (n. lotto SR111/2B/02, data di scadenza 20-22/10/2020)
- Bucciatello del Rubicone (n.lotto SR111/4/02, data di scadenza 20-23/10/2020)
- Nuvola di latte (n. lotto SR111/5/02, data di scadenza 15/10/2020)
- Ricotta (n. lotto SR111/6/02, data di scadenza 11-17-18-20-21/10/2020)
- Quattro tipi di Squacquerone di Romagna DOP (n. lotto SR111/1/02, SR111/2/02, SR111/3/02, SR111/3B/02. Le date di scadenza vanno tutte dal 14 al 18 ottobre del 2020)
Tutta la merce prodotta dal caseificio Pascoli, con sede in Emilia-Romagna, nella località di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena.
L’aflatossina m1 è una sostanza nociva per l’uomo che si può ritrovare nel latte (e quindi nei prodotti che derivano dal latte stesso) prodotto da animali nutriti con mangimi contaminati da aflatossina B1. Tutti coloro che hanno acquistato le merci sopra citate, quindi, sono chiamati a riconsegnarle nei rispettivi punti vendita.