Fabio Caressa torna a dire la sua sulla situazione del Covid-19 in Italia, il giornalista controcorrente si “attacca” al protocollo.
Il Covid-19, in Italia, sta facendo discutere e non poco. Nelle ultime è stato messo in campo un altro Dpcm che vedrà delle nuove regole per contrastare il coronavirus. Regole che saranno applicate per un mese intero, per poi vedere la curva di contagio se sarà in salita o in discesa. Ci aspettano mesi “caldi” dal punto di vista sanitario e la posta in palio è molto alta: la nostra salute,
Nelle ultime ore, però, sono molti, coloro i quali, si stanno pronunciando sulla questione. Ognuno nel suo campo. Proprio di campo, sportivo e calcistico, parliamo quest’oggi. L’ultimo intervento in materia Covid-19 è stato del giornalista sportivo e conduttore televisivo Fabio Caressa. Quest’ultimo si è voluto esprimere in merito alla questione della Serie A, esplicitando un pensiero abbastanza controcorrente.
Dibattito acceso sui numeri. C’è chi dice che i vari protocolli stanno funzionando alla “grande”. Altri che, anche giustamente, invitano alla prudenze e dicono di aspettare le prossime due settimane, per capire bene come si evolverà la situazione in questo autunno.
Nelle ultime ore è intervenuto anche Fabio Caressa, che si espresso in merito alle sue competenze, in ambito sportivo. Il conduttore e telecronista delle partite di calcio, soprattutto delle più note al pubblico appassionato, ha aperto la discussione affermano che il protocollo in atto sta funzionando. Ecco le parole di Caressa: “In Italia si fanno 8mila tamponi al mese (in riferimento alla sola Serie A) con una incidenza del 2.5%. Questo vuol dire che, in media, dovrebbero esserne positivi tra i 160 e 170. Invece sono molto meno. Questo constata il fatto che il protocollo sta funzionando. Resta il fatto che se ci dovesse un peggioramento, la bolla è un’ipotesi percorribile, ma in modo del tutto diverso dall’NBA”.