Helma, un’insegnante con la I (maiuscola per intenderci) si carica letteralmente una bambina disabile sulle spalle e la rende partecipe della gita.
L’insegnamento è una cosa seria. In molto dicono che la scuola può fare molto di più dei genitori. A volte è proprio così. La scuola educa, istruisce, forma e alcune volta plagia (in modo positivo) le menti di tanti ragazzi che un giorni si troveranno a fronteggiare il mondo davanti a loro.
Ma, per fare tutto ciò, la scuola deve avere anche degli ottimi insegnati, che sappiano mettersi al servizio degli alunni e che sappiano riconoscerli in quanto ognuno diverso dall’altro. E oggi parliamo proprio di “diversità” nella “normalità”. Le protagoniste di questa vicenda sono un’insegnante e una bambina disabile. Dove la mente vuole arrivare, anche il cuore e le gambe possono fare la loro parte, insieme.
La bambina insieme a tutti i suoi compagni: l’insegnante le fa da sostegno
Non solo una semplice gita, ma anche una “scampagnata” in montagna con tanto di trekking. È la storia di Maggie, una bambina affetta da paralisi cerebrale che ha vissuto l’emozione di andare in gita con i proprio compagni grazie all’intervento della sua insegnante. Il nome di quest’ultima è Helma Wardenaar, che oltre a essere la sua insegnane è anche direttrice dei servizi dell’Accademy for Global Citizenship of Chicago.
Helma ha deciso di far provare una esperienza indimenticabile a una bambina costretta a stare, per tutta la vita, su una sedia a rotelle. Quando la scuola ha deciso di chiudere e andare nei boschi insieme ai suoi alunni, Maggie ha realizzato quanto bella fosse l’idea, ma del tutto irrealizzabile per lei. A quel punto è entrata in gioco proprio Helma che, combattente di natura, ha deciso di acquistare uno zaino da trekking che sostenesse il peso di Maggie. Alla fine sono riusciti a partire tutti alla volta della montagna, tra i boschi e il verde. Una storia che ci insegna come volere è potere, nonostante le mille difficoltà della vita.