Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 9 ottobre, ha reso noti i dati dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite il consueto bollettino
Il Ministero della Salute ha reso noti i dati epidemiologici nel nostro Paese. Come di consueto i dati sono racchiusi nel bollettino appena diramato. Salgono i casi di contagio in Italia che oggi si attestano a 343.770, 5.372 più di ieri. Aumentano gli attualmente positivi 70110(+ 4158 ) come anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Nella giornata di oggi sono stati 387 gli accessi in ospedale, 29 in più di ieri. Per quanto riguarda i guariti, invece, c’è un incremento di 1186 cunità con un totale di 237.549 persone. Nelle ultime 24 ore i decessi arrivano a 28 per un totale di 36.111. vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria
Covid-19, Pierluigi Lopalco: “In principio no alle mascherine? Perché non c’erano”
“Qual è il motivo per cui all’inizio dell’emergenza la comunità scientifica aveva detto ai cittadini di non indossare le mascherine? Semplicissimo, ve lo spiego io. Perché non c’erano”. Queste le parole del professor Pierluigi Lopalco che ospite della trasmissione Piazzapulita in onda su La7 ha spiegato quello che è avvenuto nel nostro Paese all’inizio dell’emergenza sanitaria.
Una situazione un po’ ambigua quella che abbiamo vissuto e che ha colto l’Italia, come gli altri Paesi del resto, molto impreparata. E le mascherine erano dei dispositivi davvero introvabili in un primo momento, senza poi considerare i costi spropositati che avevano. “Confusione” anche tra gli studiosi, tra chi sosteneva di indossarla e chi no.
Il professore Lopalco senza peli sulla lingua ha detto quello che realmente è avvenuto. “Nella fase di prima emergenza la priorità era consegnare le mascherine agli operatori sanitari” ha spiegato precisando però che: “Io però non l’ho mai detto”.
Parole che arrivano come un macigno quelle del responsabile della gestione dell’emergenza sanitaria per la regione Puglia soprattutto che oggi indossare la mascherina è obbligatorio.
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Covid-19, il ministro boccia: “chiusura delle regioni? ipotesi non esclusa”
L’Italia inizia a soffrire di fronte a quella che si preannuncia una seconda ondata di coronavirus. L’aumento considerevole dei casi da Covid-19 che si sta registrando nelle ultime ore in Italia fa paura e il timore di un nuovo lockdown fa accapponare la pelle.
Ma per il momento pare che non ci sia bisogno di ritornare alla scorsa primavera. Comunità scientifica e classe politica concordano nel segnalare che un nuovo “Restate a casa” non si verificherà. Si pensa piuttosto a linee restrittive locali e ponderate. Su questo si è espresso anche il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Ha parlato di questo ai microfoni della trasmissione radiofonica The Breakfast Club in onda su Radio Capital.
“L’ipotesi di limitare gli spostamenti tra le Regioni non può essere esclusa – ha subito precisato Boccia – In questo particolare momento non si può escludere nulla. Abbiamo il dovere di difendere lavoro e salute ad ogni costo”.
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