L’acqua che esce dal rubinetto di casa potrebbe essere dannosa per il cervello: scatta l’allarme in uno Stato Usa.
Tutti noi siamo abituati a bere l’acqua del rubinetto. O meglio, molti di noi lo fanno, sempre e comunque. È un’abitudine più che un volere. Ogni tanto siamo di fretta, magari dopo un allenamento, e deglutiamo dell’acqua fresca. Cosa più che normale potremmo dire. Non è sempre così.
L’acqua che esce dal rubinetto di casa, nonostante, possa essere (ovviamente) potabile è risultata essere dannosa anche al cervello. Per colpa di un parassito che si aggira nei tubi, nello scorrere dell’acqua stessa e poi dell’organismo umano. L’allarme è scattato dopo che un bambino, di appena 6 anni, è stato infettato dall’acqua.
È stato emanato un divieto che prevede il non utilizzo dell’acqua che esce dal rubinetto di casa. Tutto ciò, però, non viene dall’Italia, ma da uno Stato Usa: il Texas. Circa 120 mila abitanti nei dintorni di Houston sono stati avvertiti e poi è stato vietato loro di utilizzare l’acqua di casa.
L’allarme è scattato dopo un semplice gioco: il bambino di 6 anni, sopracitato, stava giocherellando con l’acqua di casa, spruzzandola in faccia a se stesso con alcuni getti di fontanelle. Da lì è nata l’infezione che aveva progressivamente determinato un peggioramento delle condizioni di salute di quest’ultimo. Il piccolo, preso in tempo dai genitori, è stato subito ricoverato in ospedale. Da lì son partiti gli accertamenti che hanno evidenziato il divulgarsi di questo parassita nelle acque “amiche”.
Una volta entrato nel corpo, questo parassita si va a instaurare nel cervello, provocando una rara infezione. Entra attraverso le vie nasali e poi si diffonde dappertutto, soprattutto nel cervello. Allarmate da questa catastrofe che può provocare danni all’organismo umano, le autorità competenti hanno deciso di “chiudere i rubinetti” di casa di almeno 120 mila persone. Nelle prossime ore si aspettano altri riscontri sul caso.