Vaccini anti influenza, finisce a pesci in faccia tra l’assessore alla Regione Lombardia Giulio Gallera ed il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Finisce quasi a pesci in faccia la diatriba tra Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia e Giuseppe Sala, sindaco di Milano. E’ ormai guerra aperta, con il botta e risposta arrivato al termine di una diatriba tra i due contendenti. Oggetto del contendere, naturalmente, il Covid-19, in questo caso i vaccini anti influenzali.
Il primo cittadino meneghino, in quota PD, ha attaccato l’assessore spiegando anche come non si senta tutelato dalla Regione tantomeno dall’atteggiamento dell’assessore. Le parole del primo cittadino sono arrivate a margine dell’anniversario di fondazione della polizia locale della città lombarda; pesano come macigni, perché l’attacco è decisamente duro.
Il primo cittadino ha infatti accusato la Regione di aver lasciato soli i medici per i vaccini anti influenza, per poi sollevare dubbi sull’organizzazione delle gare di appalto sugli stessi, andate vuote. In conclusione ha poi ricordato come al Comune sia arrivata una comunicazione sull’assenza di dosi di vaccino.
Giulio Gallera, su Facebook, non ha esitato a rispondere per le rime, rispedendo al mittente tutte le accuse piovutegli sul capo. L’uomo, in quota Lega, ha accusato il sindaco di essere entrato già in campagna elettorale, volendo speculare sulla stessa per racimolare voti alle prossime Comunali (si terranno il prossimo anno, nel 2021).
Ha chiesto una collaborazione costruttiva sostenendo come Sala sia intenzionato a dare i vaccini prima ai dipendenti comunali ed ai suoi assessori togliendoli dalla disponibilità dei più bisognosi, dei malati di cancro e perfino delle donne incinte. “Vergogna assoluta” ha scritto l’assessore attaccando poi Sala di essere confuso dal punto di vista mentale.
Gallera ha poi rivendicato i suoi anni al Comune di Milano svelando come nel 2018 sia stato il più votato a Milano di tutti i partiti. Ha poi aggiunto come la Storia giudicherà i due, con Sala che in tempo di pandemia si è contraddistinto per la sua evanescenza ed gli aperitivi in zona Navigli.