Caso Vannini: oggi è arrivata la sentenza contro il sottufficiale della Marina Antonio Ciontoli. Ha parlato la madre della vittima dopo la condanna.
Un caso che sembra chiudersi dopo oltre 5 anni di indagini, parole, ricerche e appelli. Sopratutto della madre di Vannini, il ragazzo ucciso nel 2015 dal padre della sua ragazza. Ci ha mess tanto la giustizia a fare il suo corso ma alla fine la condanna per Antonio Ciontoli è arrivata: l’omicida di Marco Vannini è stato condannato a 14 anni di prigione. Era un sottufficiale della Marina.
Il processo d’appello bis ha dato la sua sentenza: oltre ai 14 anni ai quali viene condannato Ciontoli anche 9 anni e 4 mesi di reclusione per gli altri tre membri della sua famiglia, accusati e riconosciuti colpevoli di concorso anomalo in omicidio. La moglie di Ciontoli e i due figli (la figlia era la ragazza di Vannini) pagano il non aver chiamato i soccorsi dopo la prima aggressione dell’uomo, cercando di insabbiare le prove poi e di difenderlo da tutte le accuse. Oggi, però, la condanna per la famiglia Ciontoli.
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L’omicida in lacrime prima della sentenza aveva ammesso tutta la sua colpevolezza, con la recriminazione di aver fatto del male a un ragazzo come Marco Vannini. “Chiedo perdono per quello che ho commesso” ha detto Ciontoli pochi minuti della lettura della sua condanna. Su di lui anche il peso di aver trascinato con sé anche i membri più stretti della propria famiglia. Il procuratore generale aveva chiesto 14 anni per tutti i Ciontoli.
Sollevata dopo la lettura della condanna invece la madre del ragazzo ucciso, che ringrazia perché giustizia è stata fatta, seppur con tempi piuttosto lunghi e dilatati.
“Andrò al cimitero a trovare Marco” ha detto la genitrice dopo aver abbracciato il legale che l’ha accompagnata in questa battaglia durata più di 5 anni.