Il caso del bambino suicida a soli 11 anni ha destato scalpore nella comunità. Paura tra gli amici di famiglia: “Controlliamo i cellulari ai figli”
Paura tra i genitori a Napoli, per la precisione a Chiaia e a Posillipo. L’allarme è scattato dopo che un bambino di soli 11 anni si è suicidato, nella notte di lunedì 28 settembre, buttandosi dal 10mo piano del palazzo dove abitava. La notizia ha scosso la comunità, soprattutto tra i genitori dei coetanei. La famiglia del ragazzo è molto conosciuta in zona, rispettata e amata dai conoscenti.
I genitori sono infatti due professionisti, ed erano due genitori presenti e sempre sorridenti. Nulla avrebbe fatto pensare a un’epilogo del genere. Si indaga ancora sulla reale dinamica della tragedia, intanto desta scalpore l’ultimo messaggio lasciato sui social dal bimbo: “Vi voglio bene – ha scritto in una chat – ma devo raggiungere l’uomo nero col cappuccio”. Un messaggio che ha inquietato non poco.
Secondo un genitore di un amico della vittima, i ragazzi oggi passerebbero troppo tempo al cellulare, diventando incontrollabili. La famiglia del bambino suicida, sempre a detta dell’uomo, preferiva vedere i figli chiusi in casa al pc o al cellulare, piuttosto che in strada. Adesso si indaga sulle reali cause. Non si esclude al momento l’ipotesi una macabra challenge partita dai social.
In passato abbiamo assistito infatti a sfide che portavano all’autolesionismo, fino al suicidio nel più estremo dei casi. Non si esclude nemmeno l’ipotesi più oscura di tutte ovvero la vicinanza a qualche setta. Resta la tragedia in ogni caso, di un bambino che a soli 11 anni si è suicidato lanciandosi dal 10mo piano della sua abitazione. Adesso, preoccupatissimi, le madri e i padri della zona promettono di controllare il cellulare dei figli per prevenzione.