Nuovo attacco del Codacons a Chiara Ferragni, accusata questa volta di blasfemia: ma la verità non è quella che sembra.
Che tra il Codacons e la coppia Fedez-Chiara Ferragni non corra buon sangue non è certo una novità. Negli anni infatti l’associazione di protezione dei consumatori ha più volte puntato il dito contro i due personaggi dello spettacolo. Adesso il Codacons torna all’attacco, accusando la Ferragni nientemeno che di blasfemia.
Secondo l’associazione infatti la Ferragni avrebbe pubblicato un’immagine ritenuta blasfema, in cui il suo viso è sovrapposto a quello di un quadro raffigurante la Madonna. Più precisamente si tratta della “Madonna con Bambino” del pittore seicentesco Sassoferrato. Per questo motivo l’associazione ha annunciato un esposto in Procura e presso il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
La verità dietro l’immagine pubblicata dalla famosissima influencer però spiega tutto. Si tratta di una delle foto dell’artista Francesco Vezzoli, che ha modificato alcuni quadri per celebrare alcune donne famose italiane. Tra queste anche Barbara D’Urso e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
L’annuncio dell’esposto presentato dal Codacons contro Chiara Ferragni ha messo subito in moto il web, già schierato tra chi sostiene l’associazione e chi appoggia l’influencer. Anche Fedez, marito della Ferragni e più volte bersaglio delle denunce del Codacons, ha commentato la notizia.
Lo ha fatto nel suo stile ironico, condividendo la notizia con un semplice “Mi mancavano” a commento. Nelle storie di Instagram invece il rapper ha condiviso un tweet di Crosetto in cui il politico accusava i vertici dell’associazione di usarla per farsi pubblicità. Come commento al tweet un lapidario “Niente da aggiungere”.
Non è la prima denuncia del Codacons a colpire la coppia quest’anno. Durante i mesi del lockdown infatti il comitato ha attaccato la raccolta fondi lanciata dai due a favore della rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano. La reazione di Fedez, che ha accusato il coordinamento di tutela dei consumatori di scarsa trasparenza, lo ha portato a ricevere ben 15 denunce. Tra le accuse troviamo diffamazione, associazione per delinquere, calunnie e minacce.