Referendum, vince il Sì: ma cosa cambia in Parlamento?

Al Referendum sul taglio dei parlamentari vince il Sì! Cosa cambierà a partire da ora e come diminuiranno i numeri

Luigi Di Maio
Luigi di Maio (foto Gettyimages)

Grande vittoria per il “sì” al referendum sul taglio dei parlamentari al quale gli italiani sono stati invitati a dare voce. Il 69,86% dei cittadini ha votato per tagliare il numero dei parlamentari. Festa quindi per Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle che hanno voluto fermamente la vittoria del “sì” e il risultato ottenuto è per loro un grande successo. Sempre i “grillini”, sostengono che è solo grazie a loro se è avvenuto questo evento storico per la politica. Il testo della proposta di legge prevedeva la riduzione dei parlamentari da 630 a 400 e quella dei senatori elettivi da 315 a 200. Il totale sarà quindi di 600 parlamentari anziché 945 e questo comporterà un taglio del 36,5% delle spese, ma allo stesso tempo anche della rappresentanza.

Cosa cambierà inoltre? Con la nuova legislatura avverranno dei cambiamenti anche durante le elezioni del Presidente della Repubblica. Se fino ad ora la maggioranza ai primi tre scrutini era di 673 votanti, successivamente sarà di 439. Dal quarto invece, la maggioranza passerà da 505 a 330. Se gran parte degli esponenti della politica hanno lavorato per il “no”, ci sono molti altri che sono soddisfatti del risultato (oltre ovviamente ai 5 Stelle). Tra questi esce il nome di Nicola Zingaretti (PD) che sostiene come i democratici siano una potenza necessaria per i cambiamenti.

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I risultati delle regionali

Referendum 2020
Referendum 2020 (foto Gettyimages)

Oltre al referendum che ha coinvolto tutta Italia, alcune Regioni sono state invitate ad eleggere i propri rappresentanti. Complessivamente la” partita” tra centrodestra e centrosinistra finisce in parità: i primi si aggiudicano le Marche con Acquaroli, Veneto con Zaia e Liguria con Toti, i secondi invece Toscana con Giani, Puglia con Emiliano e Campania resta De Luca. In Valle d’Aosta il primo partito è la Lega. Per quanto riguarda invece le amministrative, gli scrutini inizieranno domani 22 settembre.

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La vittoria delle Marche è un successo interamente firmato Meloni, dove Fratelli d’Italia ha triplicato i voti rispetto al 2019 (all’epoca solo 5,8%). In Veneto vittoria schiacciante di Zaia  con 76,6% dei voti, così come in Campania con De Luca che chiude a 64,7%.

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